E adesso cosa ci toccherà ancora vedere? Che Berlusconi abbia un’insofferenza insopprimibile per tutto quanto rappresenti regole, diritti, doveri, volendo essere lui il cardine di tutto, è risaputo. Ma con l’ultimo attacco alla Costituzione, il Cavaliere ha passato il segno, sconfinando nel vandalismo istituzionale. Tutto ciò nel giorno in cui “blinda” al Senato la legge anti-intercettazioni e impone il voto di fiducia su un provvedimento in buona parte incostituzionale, che lede insieme il diritto di indagare, di informare e di sapere. Tante ne abbiamo viste in quasi un ventennio di anomalia berlusconiana. Ma questo è un inedito nella nostra storia repubblicana.
“Governare con le regole della nostra Costituzione è un inferno”, ha affermato il Cavaliere parlando all’assemblea annuale degli artigiani. Il giorno prima si era così sfogato: “Per fare una legge debbo passare sotto le forche caudine”. Siamo alle solite. All’insofferenza per i principi della democrazia liberale, per le regole che pongono limiti al potere per evitarne l’esercizio arbitrario. All’attacco di quanti hanno il compito di farle rispettare, si tratti della Corte costituzionale o del Quirinale. Ma questa volta le parole hanno maggiore violenza. Il sorriso fisso del buon venditore, col quale il Cavaliere ha sempre presentato la sua “storia”, si scopone. Appare la faccia digrignante di chi vorrebbe essere, al tempo stesso, governante, legislatore e giudice. Un giocatore che si fa lui la partita, senza arbitro.
Dice, il premier, che non ha potere per i lacci e lacciuoli imposti da una Costituzione di “matrice cattocomunista”. Ma il potere ce l’ha, eccome. Purtroppo lo sa usare soltanto per gli interessi personali, mai per quelli del Paese. Come testimonia la legge-bavaglio che ha imposto con il voto di fiducia al Senato e intende imporre con lo stesso procedimento alla Camera. Una legge portata avanti in un clima di scontro continuo. Ma che risponde allo scopo che ha sempre perseguito: mettere se stesso, e la classe dirigente, al riparo da ogni forma di controllo. Di conseguenza, col pretesto di tutelare la privacy, i magistrati avranno sempre maggiore difficoltà a indagare sul connubio tra politica e affari, e sarà distolta l’attenzione dell’informazione da ogni vicenda che inquieta i potenti. In sostanza: magistrati limitati, giornali dimezzati, cittadini disinformati.
C’è da chiedersi: se è vero che con questa legge ha raggiunto il suo scopo, perché un attacco tanto insistito e plateale? In effetti, insulti e minacce fanno parte del suo repertorio quando vuole tornare al centro dell’attenzione, accorgendosi che la scena è stata occupata da altri. C’è, in Berlusconi, una frustrazione sincera quando vede la sua sacralità toccata, la sua persona messa in discussione. Il che è accaduto, prima, con la ribellione di Fini, poi, con la decisione del ministro Tremonti di prendere in mano il timone della crisi economica. Il premier non contempla la possibilità di critiche, di dissensi fondati su diverse opinioni. Con le sue sortite, ha messo alle corde Fini, obbligandolo a rispettare la disciplina di partito e a perdere, quindi, una fetta di quel credito che si era conquistato nell’opinione pubblica. Nello stesso tempo, ha cercato di spostare i riflettori dal ministero dell’Economia a Palazzo Chigi, sulla sua persona. Ma questo è anche il segno della sua debolezza, della tensione che regna nella maggioranza, di contrasti irrisolti che potrebbero sciogliersi ai suoi danni, come testimonierebbero le indiscrezioni sugli “incontri riservati” fra Tremonti e Fini.
Insomma, Berlusconi vincerà questo round, facendo approvare al Senato la legge-bavaglio con un’opposizione in rivolta. Ma dovrà aspettare la fine di luglio per avere il “sì” definitivo della Camera. Qualcosa può ancora accadere, fino a quando la legge sarà valutata, in tutti i suoi aspetti, da un capo dello Stato quanto meno dubbioso. Ed è necessario che l’opposizione di centrosinistra sia, fino all’ultimo, non rassegnata, mai cauta e di maniera. Sapendo che in questa battaglia si difende la sostanza della nostra democrazia.
Nell’articolo si dice che Fini accettando la legge-bavaglio si è giocato una fetta del credito che si era guadagnato anche presso chi come noi sta politicamente dall’altra parte. Io dico che, se non torna sui suoi passi di qui alla votazione alla Camera, il credito se l’è giocato proprio tutto. Ed è il vero sconfitto politico della vicenda. E allora il mistero è questo: perché quando c’è la possibilità di dare il colpo del ko a questo governo in crollo di popolarità, chi può si tira indietro?
si, il sigillo a rendersi più impenetrabili nei corridoi del palazzo, in cui di volta in volta tradire “l’interesse eslusivo” della nazione o il bene comune, delle persone /popolo, è proprio in questa legge da fine impero decadente quale siamo-
il problema sono le azioni.
non possono essere quelle di una piazza ma quelle piu creative , alternative e piu efficaci di tutte le componenti della società che sanno dire NO almeno questa volta, come non hanno saputo fare in precedenza,altrimenti “i vandali” non ci avrebbero portati fino a questo punto.
bisogna organizzare azioni pacifiche ma di quasi incredibile ri_unione a contenuto e impatto “visivo”, in cui stare INSIEME come un buon antidoto,riunire dalla magistratura alla polizia giudiziaria alle forze dell’ordine tutte, insieme ai giornalisti ma anchei lavoratori ,gli imprenditori seri , rimasti con o senza più le loro aziende, i semplici pensionati e tutte tutte le associazioni i movimenti e le particelle che sentiranno di riunirsi…sarebbe la prima volta attorno “al palazzo” , a un luogo simbolo, ognuno con la maglietta della costituzione e una bandiera italiana in mano, quasi in silenzio ,muti e attoniti come ci ha lasciato e ci sta lascinado attoniti questo paese…
proponete per primi qualcosa , facciamo quell’azione di riscatto di un paese ormai troppo, troppo preso d’assalto e terribilmente stanco.
Ma perchè ogni giorno bisogna ascoltare sempre i soliti discorsi dell’unto del Signore? Ne ho le tasche piene. In Italia c’è molta più gente intelligente di lui. Se non vuole governare secondo la costituzione su, cui ha giurato, se ne vada a casa liberandoci dai suoi discorsi inutili e senza senso
“La stupidità e l’imbecillità del fascismo” pare in fase di avanzata ricrescita e diffusione. Sono essi infatti “come quei virus mutanti che cambiano forma e per i quali ogni volta bisogna cercare di adattare il vaccino. Ma loro tornano e bisogna starci molto attenti”.
(dalla video intervista sull”ABECEDARIO” di A.Camilleri).
La legge bavaglio ha il vero scopo di tutelare il malaffare, le mafie e le diverse cricche che speculano con l’avallo politico.
Inibire le intercettazioni o comunque limitarle in misura tale da renderle di fatto inutilizzabili significa disarmare le autorità inquirenti e, conseguentemente, deligittimare il potere giudiziario. Il tutto condito con l’oscurantismo informativo allo scopo di nascondere i fatti e pregidicare il formarsi della libera opinione.
Tutto ciò è il prezzo che questo governo deve pagare alle camarille che ne hanno reso possibile la nascita e la sopravvivenza. Altro che dura lotta alla corruzione, alle mafie ed alla illegalità.
Credo che le forze politiche di opposizione e la c.d. società civile (quella veramente e fondamentalmente democratica) debbano questa volta essere assolutamente unite per contrastare con ogni mezzo legale questa azione che mina i fondamentali principi democratici
Che panorama penoso tra farabutti, ignavi, incapaci e Ponzi Pilati!
Come mai il PD non fa una campagna più efficace nel raggiungere qulla larga parte della popolazione che non legge i giornali, ad esempio distribuzione di volantini e cartelloni ?
Per le spese potrebbe chiedere il contributo di quei tanti di noi seriamente preoccupati per la svolta autoritaria del “governo”.