È una sfida grandiosa, la madre di tutte le battaglie. Da una parte la realtà, dall’altra il più formidabile apparato mai creato nell’occidente democratico per deformarla. Da una parte una crisi morale ed economica spaventosa, dall’altra l’uomo che più di ogni altro l’ha determinata. Riuscirà Silvio Berlusconi nel miracolo di rivoltare la frittata? Riuscirà a far credere d’essere stato “tradito” dai corrotti che si è messo accanto e dagli sperperatori che ha allevato?
L’intera epopea berlusconiana è una, ahìnoi vittoriosa, battaglia contro la realtà. A partire dal 1994 quando riuscì a convincere la maggioranza degli italiani d’essere “sceso in campo” per salvare il paese dal comunismo e non le sue aziende dal fallimento, fino a meno di un anno fa quando – mentre il mondo ancora sghignazzava incredulo per lo scandalo delle escort – riuscì a rifarsi la faccia col G8 allestito cinicamente sulla macerie dell’Aquila.
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