Pd e Giustizia, i dubbi

12 Aprile 2010




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giuristi del PD?”: a porre la domanda è Armando Spataro, procuratore aggiunto di Milano e segretario a Milano della corrente della magistratura “Movimento per la Giustizia/Articolo Tre,commentando l’ articolo del responsabile giustizia del Pd Andrea Orlando pubblicato venerdì scorso dal quotidiano “Il Foglio”.”Detto diversamente – chiede il magistrato – quanto seguito hanno in quel partito le teorie di quanti vorrebbero i magistrati ‘leoni, ma sotto il trono’? Basta saperlo”.
Spataro, interpellato dall’ ANSA per un commento sulle posizioni espresse da Orlando, sottolinea di parlare “con l’ovvio rispetto per le scelte della politica” e osserva:”Il testo del responsabile giustizia del PD parte da scontate osservazioni, da tutti gli studiosi ripetute da anni (anche altempo in cui i governanti erano di altro colore), ma giunge poi – attraverso non sempre chiare giustificazioni – a proporre una indefinita ‘rimodulazione’ dell’obbligatorietà dell’azione penale (cioé il principio-cardine della giustizia in un sistema democratico); una riforma del sistema elettorale del CSM insenso maggioritario e localistico, precludendo o limitando l’accesso all’autogoverno dei magistrati, specie se pm; la creazione di una sezione disciplinare presso la Cassazione che ricorda tempi andati; un processo breve parametrato per distretti (breve, cioé, a seconda di organici e dotazioni) e, tanto per cambiare, la separazione delle carriere senza però chiamarla in questo modo”.

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