Dagli all’Islam, Bertolini fa il bis e il governo torna a smentirla

21 Settembre 2009

Vi ricordate l’attacco furioso della non compianta ex vicepresidente del gruppo Pdl alla Camera, Isabella Bertolini, contro l’ingresso anche in Italia delle banche islamiche (attacco ridicolizzato persino dal governo che essa Bertolini calorosamente sostiene)? Ne scrivemmo alla fine dell’agosto scorso, un po’ increduli ma, almeno, soddisfatti della smentita tranchant del governo. Ma oggi sappiamo che quell’attacco non era frutto di un colpo di sole. E infatti, ora che la canicola è passata, la medesima Bertolini è tornata all’attacco con quello che è un vero e proprio suo chiodo fisso: solo a sentir parlare di Islam (attenzione: non di terrorismo islamico) la Nostra scatta come morsa dalla tarantola.
E via allora con una nuova interrogazione sull’inaudita (per lei) vicenda di cui si è resa colpevole l’amministrazione municipale della sua città, Modena, naturalmente amministrata dal centrosinistra, e colpevole di avere organizzato “con la comunità islamica locale” l’iniziativa Moschee aperte al fine di promuovere la conoscenza del mondo islamico tra gli studenti. Il comune aveva invitato a parteciparvi il presidente dell’Unione delle comunità (Ucoii). La Bertolini protesta subito attraverso i giornali locali: il presidente è personaggio discusso. D’accordo. Allora è la stessa comunità islamica a decidere di sostituirlo con il vicepresidente della comunità islamica di Milano che – incredibile!, come riferisce Bertolini – “è stato accolto con tutti gli onori dal sindaco e dal vescovo di Modena”.

Tanto basta per scatenare la ex vicecapogruppo: “Tentano di promuovere la diffusione della poligamia”, “moschee spesso sospettate di essere al centro di attività eversive” e, naturalmente, scandalo per l’iniziativa di fare assistere i ragazzi “a lezioni presso la moschea modenese”.
E allora che fa il governo? Assiste forse impassibile? Di nuovo, come per il caso della finanza islamica, non c’è un ministro disposto a rispondere (per iscritto come esige Bertolini) ma per fortuna si rimedia un sottosegretario all’Interno, Francesco Nitto Palma, cui il ministro evidentemente ha detto: vai avanti tu che a me viene da ridere. E Nitto Palma mette nero su bianco che: 1) l’iniziativa di “Moschee aperte” è legittima in toto; 2) l’Ucoii (pur trovatasi “al centro di polemiche e discussioni dentro e fuori l’ambito islamico”) ha il riconosciuto ruolo di maggiore rappresentante delle organizzazioni islamiche nel nostro paese; 3) non c’è motivo di smentire un rapporto del direttore dell’ufficio scolastico regionale secondo cui “la partecipazione degli alunni non ha presentato elementi di particolare preoccupazione” e, nelle visite guidate anche alle moschee, “erano presenti anche insegnanti di religione cattolica, dirigenti scolastici e il parroco della chiesa locale”; 4) del resto ben quattro articoli della Costituzione garantiscono a tutti il diritto di professare la propria religione e di disporre di luoghi in cui manifestare il proprio credo; 5) e comunque il ministero svolge “un costante monitoraggio di tutte le realtà religiose, comprese quelle islamiche” non trascurando “qualsiasi segnale, anche minimo, di rischio o allarme” come dimostrano le operazioni anti-reclutamento e addestramento di militanti jihadisti condotte a Bologna, Milano, Perugia e Bari.

Chiaro? Stia dunque tranquilla, Isabella Bertolini: c’è chi vigila, ma senza odio preconcetto.

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