Libero , il quotidiano di Vittorio Feltri, attacca l’ex presidente Oscar Luigi Scalfaro e l’Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia, presieduto dall’ex capo dello Stato. Colpevoli, secondo le spiegazioni di Ugo Finetti, riportate nell’articolo dal titolo: “Modesta proposta al ministro, Bocciamo la storia di Scalfaro”, di condizionare la formazione dei docenti sulla storia italiana più recente. Finetti, che è autore de La resistenza cancellata e anche collaboratore del Domenicale di Dell’Utri, accusando l’Istituto fondato da Ferruccio Parri di fornire una “vulgata alla Sordi” della Resistenza, punta il dito anche contro Veltroni che, da ministro dei Beni culturali, nel ’96, secondo la ricostruzione di Libero, avrebbe salvato l’Insmli coprendone il disavanzo con i fondi dell’otto per mille e lo avrebbe promosso a istituto di riferimento per lo studio della Liberazione. In piena campagna elettorale, fu proprio Marcello Dell’Utri a rivelare il proposito per la nuova legislatura: riscrivere i libri di storia. Ora, Finetti incalza: “Attraverso apposite convenzioni, stipulate nel ’96 e nel ’99, l’Istituto è diventato il braccio armato per il controllo della didattica e della formazione degli insegnanti”. Quello che Finetti definisce “un centro di potere di ex partigiani, dirigenti politici ed una particolare cordata accademica come l’Insmli”, a suo dire, “monopolizza e strumentalizza l’insegnamento della storia”, Per questo dalle pagine di Libero si rivolge al neoministro Mariastella Gelmini, affinché non rinnovi le convenzioni, per “evitare che le cattedre siano usate come megafoni di propaganda di partito”.LeG si rivolge al segretario del Partito democratico, affinchè da subito, nel primo incontro con Berlusconi sollevi il caso e prenda una posizione netta contro ogni tentativo di riscrivere la storia di questo paese distorcendo la verità dei fatti ad uso della destra italiana.
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