“Il ruolo delle politiche pubbliche sul benessere di uomini e donne” è il titolo del corso di formazione politica di LeG in programma a Modena, dal 22 al 24 febbraio. Le lezioni sono a numero chiuso, per un massimo di 50 allievi e le iscrizioni dovranno pervenire entro il 20 gennaio. La quota d’iscrizione è di 250,00 euro.
La domanda è disponibile sul sito di LeG (www.libertaegiustizia.it), insieme a tutte le informazioni utili sul programma, la logistica e i costi.
L’idea che la qualità della vita sia un concetto complesso, difficilmente sintetizzabile attraverso un indicatore monetario o un metro esclusivamente economico, si impone con prepotenza nel dibattito scientifico. Messi da parte Pil e indici di povertà e disuguaglianza basati sul reddito o sulla spesa per consumi, premi Nobel come Amartya Sen o economisti del calibro di Martha Nussbaum si affannano a indicare nuove strade per misurare il wellbeing.
Le politiche pubbliche possono riconoscere, favorire e incentivare le attività che non hanno riscontro di mercato, come l’assistenza agli anziani o l’educazione dei figli, ormai riconosciute come attività che creano capitale sociale. Ma quali sono le ricadute sui cittadini, se si osservano i risultati dal punto di vista solo maschile o solo femminile?
La scuola di Modena intende mettere a disposizione strumenti proprio per un’analisi di genere dell’impatto delle politiche pubbliche sul benessere.
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