IL CONVEGNO DI LEG: Come modificare la legge elettorale // “Il rischio è che non ci sarebbe più la stessa coalizione, la nostra presenza al governo: si aprirebbero nuovi scenari”. Così Clemente Mastella ribadisce al presidente del Consiglio il suo no al referendum sulla legge elettorale avvertendo che in caso di un mancato intervento del premier su questo tema è pronto ad uscire dal governo. La sua posizione in merito l’aveva già espressa a chiare lettere in un intervento che il ministro di Grazia e Giustizia ha firmato per il Corriere della Sera. Ora aggiunge: “Il fatto che alla raccolta delle firme partecipino alcuni ministri del governo mi lascia molto perplesso e l’amaro in bocca”. Fermato dai cronisti sulla soglia di Palazzo Chigi, il leader dell’Udeur dice ancora: “Mi auguro che il Parlamento abbia un sussulto d’orgoglio”. Per il Guardasigilli la consultazione referendaria è “uno scherzo liberticida”. “Quando ci sarà l’annuncio che si va al referendum, a quel punto esco dal governo – spiega – nessuno, d’altronde, può sostenere che io non debba muovermi con il mio partito nelle condizioni di uno stato di necessità”.
Intanto, da un banchetto di via del Corso, a Roma, è partita la raccolta firme.
Tre i quesiti: il primo riguarda il premio di maggioranza per la lista più votata alla Camera, il secondo il premio di maggioranza per la lista più votata al Senato e il terzo l’abrogazione delle candidature multiple. Bipartisan i primi firmatari: dal presidente di An, Gianfranco Fini al ministro della Difesa, Arturo Parisi. Ed ancora Giovanna Melandri (Ds) e Giulio Santagata (Margherita), molti esponenti di An (Ignazio La Russa, Adolfo Urso, Cesare Cursi, Silvano Moffa, Italo Bocchino e Gustavo Selva), di Fi, Stefania Prestigiacomo e Benedetto Della Vedova (Riformatori e Liberali), della Margherita, Willer Bordon. Schierato per il “sì” anche l’Ugl, unico sindacato schierato per il referendum. Per i via alla raccolta delel firme, attorno al banchetto di via del Corso si è schierato il comitato promotore, formato Mario Segni, Renato Brunetta, Giovanni Guzzetta, Giuseppe Calderisi e Daniele Capezzone.
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