La campagna di Berlusconi

27 Marzo 2006

Redazione

“Se vincessero loro il conflitto d’interesse sarebbe già risolto. Io noto continue minacce di Prodi e degli altri nei miei confronti e delle mie aziende, e credo che un paese in cui c’è la paura che l’altra parte politica possa vincere, non è ancora maturo democraticamente”. Silvio Berlusconi non maschera una certa preoccupazione per le voci, rilanciate per primo dal presidente dei ds D’Alema, che vorrebberlo costringere, in caso di sconfitta, a scegliere tra politica e tv. Dai microfoni di Radio Anch’io torna ad attaccare Romano Prodi e il centrosinistra anche sulla questione della pressione fiscale, sottolineando l’inevitabilità, in caso di vittoria dell’Unione, di una rimodulazione degli estimi catastali e quindi delle percentuali dell’ Ici verso l’alto. “La sinistra – spiega Berlusconi – sarà alla spasmodica ricerca di come tassare gli italiani e va presa per buona la loro intenzione di aumentare gli estimi catastali e l’Ici”. Per la sinistra – continua il premier – da sempre la proprietà non è un diritto ma un privilegio e la spinta della sinistra estrema andrà nel senso di un intervento sulle case”. E, ancora, “Un governo di centrosinistra interverrebbe massicciamente nel controllo dell’economia e della vita sociale. Sta emergendo una volontà dell’opposizione di creare altre 45 autorità di controllo, con un aumento del costo dello Stato che noi invece vogliamo ridurre” Rispondendo alle domande degli ascoltatori, a Radio Anch’io, dice: “Viviamo ancora in un Paese in cui una parte deve ancora avere timore che vinca l’altra parte: questo mostra che non siamo ancora in una piena e compiuta democrazia”.

Ma il premier parla anche della trimestrale di cassa relativa ai primi tre mesi del 2006, annunciando che sarà presentata all’inizio di aprile, prima delle elezioni.
Sul tema immigrati, il presidente del Consiglio, sottolineando come l’Italia abbia “bisogno di lavoratori stranieri”, ribadisce che il centrodestra vuole mantenere operativi i Cpt. “Noi non vogliamo un’Italia che diventi pluriculturale, plurietnica – dice – Apriamo a quegli stranieri che fuggono da Paesi in cui è a rischio la loro libertà e ai quali il nostro Paese può garantire un’accoglienza dignitosa, ma diciamo no a quegli stranieri che vogliono venire in Italia a far danno agli italiani”. “L’altro giorno – spiega – mi sono venuti i brividi quando, parlando dell’insegnamento del Corano a scuola, Diliberto ha detto che non c’è nessun problema perché tra cinquant’anni avremo metà studenti cattolici e metà musulmani”. Poi torna sulla riduzione di cinque punti del cuneo fiscale promessa da Romano Prodi significherebbe dover reperire 10 miliardi di euro all’ anno, con un conseguente aumento della pressione fiscale. Berlusconi attacca quindi l’ipotesi di una reintroduzione delle tasse di successione a partire dai 250 mila euro in poi. Il presidente del Consiglio riconferma l’impegno a rilanciare un “piano casa” per le giovani coppie e la possibilità di acquisto delle case di enti in cui si abita pagando delle rate equivalenti a quelle dell’ affitto mensile. “Con questi soldi si potrà pensare a un piano per la costruzione di nuovi alloggi” aggiunge chiarendo che se molte famiglie non riescono ad arrivare a fine mese con gli attuali stipendi, la responsabilità di questo ricade interamente su Romano Prodi “che ha concordato il cambio con l’euro a 1936,27 lire invece di 1.500”.

Il premier quindi conferma anche la volontà di ridurre le tasse sulle imprese, pensando anche ad una sola aliquota del 5% sugli utili.

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