Le reazioni all’appello di Eco

08 Marzo 2006

L’appello lanciato da Umberto Eco dalle pagine web del sito di Libertà e Giustizia sta sollevando numerose reazioni, per lo più di entusiamo, alcune di critica. Molti giornali, cartacei e on line, italiani e esteri hanno ripreso il testo che invita ciascuno a riflettere sul prossimo appuntamento elettorale – drammatico, lo definisce il professore – e a convincere i delusi del centrosinistra. Le risposte non si sono fatte attendere, nemmeno da oltre i confini d’Europa.Di seguito, pubblichiamo alcune mail ricevute in redazione. Le riproponiano secondo l’ordine di arrivo, dalla più recente. La discussione, comunque, continua anche sul forum di LeG.Ho letto l’appello del prof. Eco per le prossime elezioni e lo sottoscrivo con soddisfazione.
Valter Francini
****Leggo sul numero di oggi, 8 marzo, dell’appello di Eco e Magris agli elettori demotivati della sinistra affinché si rechino nonostante le loro riserve in massa a votare contro la Casa delle Libertà. Sottoscrivo, anche se non sono previste adesioni, ogni parola dell’argomentazione, e lo faccio anche a nome di mia madre di 85 anni, da sempre una moderata. Finché non ci libereremo di questa maggioranza fatta di avventurieri e analfabeti di ritorno, non possiamo permetterci di fare pulizia in casa nostra. è in pericolo la democrazia, e allora mi sta bene chiunque, purché il male maggiore sia evitato. Il giorno dopo la sconfitta auspicata, Forza Italia si dissolverà come neve al sole, e già questo rimescolerà le carte.

Astenersi dal voto perché la sinistra ci ha deluso sarebbe come non spegnere l’incendio nella nostra camera da letto perché l’acqua rovinerebbe la tappezzeria.
Elvira Lima Univ. Palermo
GabriellaSono la webmaster del sito dello scrittore e giornalista Enzo Costa (La Repubblica, L’Unità)www.enzocosta.net. Abbiamo linkato in home page l’appello di Umberto Eco, condividendone il contenuto e lo spirito. Curiosamente, oggi la rubrica di Enzo sull’Unità (“RIME BACATE”) è uscita nel “cuore” dell’appello del Professore, racchiusa tra le sue parole, e la satira della poesia di Enzo ben vi si sposava:SILVIO IMastella, Casinie Sua Santità:tre a cui, se stan buoni,udienza darà.***Merci d’exister ! Et bravo encore !Barbara, Paris
Umberto Eco lance une attaque au vitriol contre Berlusconi
ROME (AFP) – A un mois des élections législatives, le célèbre écrivain italien Umberto Eco a lancé une attaque au vitriol contre le chef du gouvernement Silvio Berlusconi qu’il accuse d’avoir mené le pays à la ruine au cours des cinq années de son gouvernement.
“Nous sommes face à un rendez-vous dramatique”, écrit M. Eco sur le site internet de “Liberta e giustizia” (Liberté et justice, un groupe d’intellectuels proches de l’opposition) à propos des législatives des 9 et 10 avril qui opposeront le centre-gauche dirigé par Romano Prodi à la coalition de M. Berlusconi.
“Depuis 2001 (la victoire de M.

Berlusconi aux législatives, ndlr), l’Italie a chuté d’une manière désastreuse en ce qui concerne le respect des lois et de la Constitution, dans le domaine économique et en ce qui concerne son prestige international”, poursuit l’auteur de romans mondialement connus comme “Le nom de la rose” ou “Le pendule de Foucauld”.
“Si nous devions avoir cinq années supplémentaires de gouvernement” actuel, alors “le déclin de notre pays serait inexorable et peut-être que nous ne pourrions plus nous en remettre”, poursuit impitoyablement l’écrivain.
Selon M. Eco, les prochaines élections sont différentes de toutes les précédentes au cours desquelles il s’agissait d’élire des personnes qui gouverneraient à travers “les institutions démocratiques”. “Maintenant, il s’agit en revanche de sauver ces institutions”, estime-t-il.
L’écrivain lance un appel aux “déçus de la gauche” en les invitant à voter pour la coalition de M. Prodi en dépit de leur “mécontentement”.
“Nous devons leur rappeler que s’ils se laissent emporter par ce mécontentement, ils contribueront à laisser l’Italie entre les mains de celui qui l’a conduite à la ruine”, écrit M. Eco.
“Il n’existe pas de mécontentement, aussi justifié soit-il, qui puisse être l’égal de la peur d’une régression fatale de notre démocratie, de l’indignation de chaque démocrate sincère face au massacre des lois, de la division des pouvoirs et du sens même de l’Etat”, poursuit-il.
“Le navire pourrait couler.

Maintenant, chacun doit prendre sa propre place” et voter pour la victoire du centre-gauche, conclut M. Eco dans son appel.
****Ho appena letto l’appello di Umberto Eco sul sito di La Repubblica che invita gli elettori delusi del centrosinstra a prendere parte al voto per questa scadenza così importante per la democrazia del nostro paese.Io non sono un elettore deluso ma sicuramente preoccupato dal fatto che il governo di centrodestra pur di evitare la sconfitta ha modificato la legge elettorale che offre loro un indubbio vantaggio rispetto al sistema maggioritario che li avrebbe visti sicuramente e sonoramente sconfitti.Soprattutto l’aspetto che temo sia davvero rischioso per la coalizione del centrosinistra è la soglia del 2% che è stata posta come quota minima per l’accesso alla suddivisione dei seggi per le singole formazioni.Nel centro sinistra i partiti che sono al limite del 2%, se teniamo conto dei sondaggi più accreditati che hanno un margine di approssimazione di almeno 1-2 punti percentuali, sono almeno 5: Rosa nel Pugno, Italia dei Valori, Partito dei Comunisti d’Italia, Verdi ed Udeur.Questo significa che ci sono almeno 10 punti percentuali a rischio di rimanere fuori dal Parlamento nella visione più pessimistica ma ce ne sono almeno 4 in quella più ottimistica.Purtroppo le forze politiche non hanno capito fino in fondo la criticità di questo aspetto e non si sa se più per miopia o per assurdo orgoglio di identità non hanno pensato seriamente agli apparentamenti e/o accordi che li mettessero al riparo da questo pericolo.Immagino che sia difficile aspettarci dalle forze politiche maggioritarie di indirizzare l’elettorato verso i partiti minori dato che il sistema proporzionale esalta gli egoismi piuttosto che logiche di coalizione.E’ per questo che ho raccolto l’appello di Umberto Eco e mi sono iscritto a Libertà e Giustizia perchè io penso che il problema primario sia quello si fermare la deriva antidemocratica in atto nel nostro paese il 9 aprile a prescindere dai propri convincimenti.E’ possibile che la vostra ( ora anche mia ) associazione si faccia promotrice almeno di una riflessione seria su questo aspetto magari con un analogo appello da parte di Umberto Eco almeno per sensibilizzare l’opinione pubblica su questo tema? Chiedo troppo se penso che questa mia comunicazione inoltrata ad Umberto Eco potrebbe dargli uno spunto per parlare di questo tema alla prima occasione pubblica? Temo infatti che quest’aspetto della legge elettrolare sia noto a ben pochi e sono davvero terrorizzato dal fatto che pur ottenendo una maggioranza di votanti, non si riesca ad avere il premio di maggioranza che viene attribuito alla coalizione che ottiene il maggior numero di seggi.

Grazie e cordiali salutiBruno De Cesari
****Bene non so come iniziare, forse con un formale ,Gentile Professore , anche se questo tipo di chiacchiera mi piacerebbe di piu farla con l’interlocutore al vivo in un comodo salotto apprezzando un nettare di bacco langarolo, che e dove ho le mie radici a meno per parte di madre. Detto cio il commento e a proposito del suo appello” 9 Aprile salviamo la democrazia”,essendo io uno degli appartenenti alla categoria degli amici delusi, anzi nel mio caso utilizzerei forse la parola nauseati. Mi ha fatto piacere che qualcuno lanci un segnale per ricordare ai politici o “supposti tali”, della sinistra, o”supposta tale” affinchè dedichino un piccolo pensiero a chi per anni( trsiste dirlo ma tappandosi il naso il piu delle volte) , ha con immenso sforzo crociato il simbolo con la convinzione che era la unica cosa da fare per salvare l’Italia (e gli italiani !!!) dalla catastrofe, per poi rendersi amaramente conto che la logica di potere ci ha messo piu di un autogol. Insomma forse sarebbe ora di fare uno sforzo per convincere chi come me, e siamo tanti, che andare alle urne non è lo stesso che salire sul golgota fustigato da un centurione.Perche mi domando si spreca energia nell’intento di convincere quell’elettorato destraiolo e pecorone che va dove l’interesse manda e che a) non apporta sicuramente valori condivisibili dalla sinistra b) domani è il primo a pugnalarti alle spalle per rincorrere una qualche promessa nazional populista .


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