Alla fine della famosa telefonata del «bacio in fronte» ad Antonio Fazio, Gianpiero Fiorani ha avuto una conversazione altrettanto riservata, ma finora sconosciuta, con Angelo De Mattia, «funzionario generale» della Banca d’Italia e braccio destro dell’allora governatore. A lui Fiorani offre un «ringraziamento» da trattare «a voce». Questa e altre sorprese emergono dalle intercettazioni delle chiamate dei vertici di Bankitalia nei giorni dell’assalto estivo di Bpi-Bpl ad Antonveneta e della scalata parallela di Unipol alla Bnl.
Fiorani e De Mattia La mezzanotte del 12 luglio è passata da 12 minuti e 32 secondi quando Fazio chiama Fiorani per annunciargli il via libera all’Opa. L’ex governatore è indagato proprio per aver fatto circolare fra troppe persone quell’informazione ancora segreta.Fazio: «Allora, ho appena messo la firma, eh… ».Fiorani: «Ah, Tonino, io sono commosso, con la pelle d’oca, io ti rin… » Fazio: « Riceve… Riceverai domani… ».Fiorani: «Io ti ringrazio, io ti ringrazio… ».Fazio: «Tu aggancialo… De Mattia ».Fiorani: «Tonino, guarda, ti darei un bacio in questo momento, sulla fronte ma non posso farlo… ».Angelo De Mattia in apparenza è politicamente agli antipodi di Fiorani: già funzionario comunista, sindacalista Cgil e responsabile del settore credito del Pci, iniziò la carriera con Giuseppe D’Alema, il padre del leader diessino Massimo. Dopo «un abbraccione» di Fiorani, Fazio cede la linea al suo braccio destro.Fiorani: «Angelo..
».De Mattia: « Eccomi. Allora a doman… ».Fiorani: « Come posso fare per ringraziarti? ».De Mattia: « No, ti volevo dire solo questo… Poi ne parliamo a voce… » Fiorani: « Sì, è meglio ».De Mattia: «… Domani verso le 9, 9.15… Diamo la notizia, dopo di che a te ti arriverà tramite Milano ».Fiorani: «Tramite Milano, sì ».De Mattia: «Perché non poteva farsi diversamente, insomma deve arrivare… ».Fiorani: «No, no, ottimo… io manderò i miei collaboratori come al solito e chi ha l’autorizzazione..De Mattia: «Esatto».Fiorani: « Perché così, stamattina, che è la cosa migliore..».De Mattia: «Praticamente te la gira la Vigilanza dopo quell’orario lì. Poi dopo lo pubblichi».Fiorani dice « fantastico» e conclude che andrà a trovarlo «domani pomeriggio».Il 19 luglio un’altra intercettazione chiarisce il peso di De Mattia. Francesco Frasca, il capo della Vigilanza di Bankitalia, confida a Enrico Cervone (Consob) che «quando si muovono due Procure e una vuole scavalcare l’altra, c’è poco da essere tranquillo». Cervone chiede «se i pm sono provocatori». Frasca gli risponde che in realtà «le decisioni vengono prese da qualcun altro»: da quando «gli hanno mandato l’avviso», lui «non si è più potuto occupare della cosa e infatti è De Mattia che la segue ».
Il piano anti-ispettori Tredici luglio, ore 11.12, Luigi Donato, capo della divisione «rapporti con la magistratura» di Bankitalia, lascia un messaggio a Frasca: il pm Perla Lori, che indaga a Roma sulla Lodi e su Unipol-Bnl, «ha mandato d’urgenza l’ordine di esibizione dell’autorizzazione».
Donato propone, «se Frasca è d’accordo», di mandare solo «copia del provvedimento» e rinviare « di un paio di giorni la documentazione istruttoria ». Ore 13.56. Frasca dice a Donato di aver «chiesto indietro i fascicoli che erano dal dottor De Mattia per controllare che lo stesso non abbia messo frasi sibilline che mandano in carcere la gente, tipo: “concordo con le tue indicazioni…”». Frasca, che è già indagato, teme di fare da capro espiatorio per l’autorizzazione incriminata, protestando che sarebbe «cosa non vera». Ore 19.09. Frasca confida il timore di «pagare per tutti» all’ispettore anti-Fazio Gianni Castaldi, che gli ricorda quella «frase apposta: concordo». E Frasca commenta: «Eh lo so… quella è la cosa di De Mattia per fregarmi» o «fregarli».La sera dello stesso giorno, Frasca dice a un consulente di nome Carlo che «non si ritrova tra le sue carte la nota che cinque mesi fa (questi) gli aveva dato sulla riorganizzazione dell’area»: è il progetto di ristrutturare tutta la Vigilanza, che fu strumentalizzato nel tentativo di emarginare gli ispettori Clemente e Castaldi. Frasca chiede «se gliene fa avere un’altra copia». Carlo «si sincera che Frasca non l’abbia mai fatta vedere a nessuno». E Frasca «gli dice di no».
Visco, Frasca e Unipol 12 luglio, ore 12.31. Frasca è da Fazio, quando una collaboratrice lo avverte che « ha chiamato la segretaria di Visco…», probabilmente l’ex ministro diessino. A quel punto Frasca convoca l’ispettore Castaldi e, di fronte al governatore, gli dice che «il ministro vorrebbe fare “cifre” per il giorno 15» e chiede «se faranno in tempo a preparare una memoria e a dargliela ».
Di seguito Frasca riporta le lamentele dei banchieri spagnoli rivali di Unipol: «Ieri l’avvocato Josh della Bbva ha detto che non hanno risposto a una loro lettera del 5 luglio… ».Nella prima telefonata successiva, alle 18.21, Consorte rivela a Frasca che Unipol controlla già il 51,6% della Bnl e gli fa le cifre della scalata: «A comprare sono Credit Suisse, Nomura e Deutsche Bank (4,99% a testa), poi le cooperative (4%) e Hopa… Le banche hanno il 9.37, loro (Unipol) il 10 e sono in attesa del 5%… ».
Fazio e Consorte 18 luglio, ore 22.44. Luigi Donato dice a Frasca che «la Procura di Roma vuole sentire lui e Gianni (Castaldi) per la questione Bnl» e che «c’è da evadere anche la richiesta della Lori». Frasca però «non sa come fare, perché non ci sono verbali di riunioni che ha tenuto il governatore… »e aggiunge che «senz’altro gli incontri tra il governatore, Consorte e Facchetti (Ivano Sacchetti, il numero due di Unipol, ndr), avvenuti alla sua presenza, devono essere segnati dalla segreteria particolare del governatore… ». Luigi replica che «i pm vogliono sapere quali sono stati gli incontri e i loro contenuti anche se non sono stati verbalizzati». Il 21 luglio, Frasca dice che Unipol ha annunciato l’Opa «secondo le norme» e «deve mandare il patto entro domani», ma aggiunge che «Bankitalia non risponderà»: farà solo «un appunto interno», da inviare a Fazio «stasera», per dire che «la vigilanza non ha documentazione per rispondere».
Frasca precisa che Unipol ha promesso di mandare «tutta la documentazione in futuro», ma protesta che «loro non possono fare i consulenti finanziari».
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