Tutela e sviluppo del nostro territorio

14 Novembre 2005

Resoconto dell’iniziativa del circolo di Bari dal titolo: Tutela e sviluppo del nostro territorio, nel rispetto del principio di legalità
On. Pino Pisicchio: “Vera vocazione della città e coraggio di stimolare proposte alternative”
Prof. G.Palasciano: “Tutela e risanamento del territorio”nell’ambito del progetto “CITTA’ SANA ”
Arch. Eugenio Lombadi: “Progetti integrati di architettura sociale”
L’on. PISICCHIO ha sottolineato l’opportunità di legare al territorio le tematiche che hanno rilevanza in sé, tanto da indicare percorsi di sviluppo e la vera vocazione della terra di Bari, nella quale, spesso si lavora solo sulle emergenze.
E’ necessario pensare a percorsi alternativi ,avendo il coraggio di stimolare nuove proposte: per es. sarebbe opportuna la rinuncia al corridoio “otto”, per elaborare progetti finanziati alle imprese, in vista degli stessi scopi . Sollecitare anche interventi da Bilbao o da Barcellona in vista di soluzioni diverse per un migliore contatto con i paesi previsti ( corr. 8 ).
Il prof. PALASCIANO, in relazione alla tutela e allo sviluppo del territorio, e in linea con il progetto ” CITTA’ SANA “, ( ideato e portato avanti con grande passione e professionalità) ,sottolinea il fatto che la Puglia ,disponendo di una costa vastissima e degradata, potrebbe far tesoro di una positiva esperienza francese: In Francia hanno riscoperto il “sentiero dei doganieri” quello che i doganieri percorrevano, a cavallo, per controllare le coste.
Una legge francese del litorale” rende possibile il controllo e lo smantellamento per abusivismo, rendendo il mare accessibile a tutti .Questo tipo di battaglia rientra nel piano “Città sana ” : camminare sulla costa del mare fa bene alla salute.
In Francia hanno portato avanti esperienze piccole (sette Km.

per volta ), con valenza turistica e rilancio economico del territorio, coinvolgendo scolaresche e piccoli Comuni.
PALASCIANO ha espresso inoltre la necessità di umanizzare gli ospedali introducendo espressioni artistiche, musicali e culturali in ciascun padiglione.
L’arch. LOMBARDI ha sottolineato che spesso, nella nostra città si fanno sedimentare argomenti come il degrado delle periferie e il recupero dei centri storici, come se i problemi fossero già risolti. L’architettura sociale, a Bari, è ferma e condizionata non dalla necessità reale di una edilizia popolare, ma dal gioco politico dei poteri legati ai grossi costruttori edili.

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