Rodotà e il verdetto delle urne: non arrendiamoci

03 Giu 2014

Nel suo discorso, il giurista Rodotà — commentando l’esito delle elezioni europee — ha invitato gli italiani a non arrendersi all’«inattività» e a mantenere sempre la guardia alzata: «Non possiamo cedere a una sorta di strisciante senso comune, all’attesa rassegnata di quanti dicono che ormai le carte sono state ridistribuite, con questo ultimo voto, e non ci rimane che assistere alla partita».

Rofotà-Modena«Il Paese di oggi sembra aver tradito il grande sogno democratico dei padri fondatori: un Paese devastato da corruzione e disuguaglianze insopportabili, mentre prolifera un meccanismo oligarchico che crea consenso e chiede fedeltà». Sono le parole che si leggono sull’invito di Libertà e Giustizia alla manifestazione contro la corruzione e l’illegalità, dal titolo «Per un’Italia libera e onesta. Ripartiamo dalla Costituzione», che si è tenuta ieri a Modena in piazza XX Settembre con gli interventi — tra gli altri — di Sandra Bonsanti, Stefano Rodotà, Gian Carlo Caselli e Gustavo Zagrebelsky. Nel suo discorso, il giurista Rodotà — commentando l’esito delle elezioni europee — ha invitato gli italiani a non arrendersi all’«inattività» e a mantenere sempre la guardia alzata: «Non possiamo cedere a una sorta di strisciante senso comune, all’attesa rassegnata di quanti dicono che ormai le carte sono state ridistribuite, con questo ultimo voto, e non ci rimane che assistere alla partita».

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