Gustavo Zagrebelsky: “Ringrazio la Boschi per avermi invitato al seminario sulle Riforme: ma i vecchi devono fare i vecchi”

02 Mag 2014

Sia Gustavo Zagrebelsky che Stefano Rodotà non parteciperanno al seminario sulle riforme organizzato dal governo il prossimo 5 maggio. Il presidente onorario di Libertà e Giustizia spiega perché in un’intervista a Lucia Annunziata. “Non c’è nulla di più sbagliato, disorientante, repulsivo quasi, di quei vecchi che vogliono fare i giovani. Per cui le ho detto ‘attaccatemi pure, ma sappiate che questo è il mio ruolo, questo sono e questo intendo rimanere ”.

Zagrebelsky_RicucireTirate tutte le dovute somme di un dibattito che ha scatenato tanta passione e altrettanti titoli di giornali, quello che alla fine rimane nell’interesse del Professor Zagrebelsky è il rapporto fra giovani e vecchi, la dinamica generazionale “da un punto di vista costituzionale, ovviamente” precisa, mentre l’infallibile abitudine dell’insegnamento lo porta subito a verificare le competenze: “lei sapeva che Jefferson e i Giacobini volevano legare la lunghezza della Costituzione proprio alle generazioni?”

Si avverte così subito, al primo contatto telefonico, che il Costituzionalista diventato simbolo insieme a un altro intellettuale, Stefano Rodotà , di una delle piu’ celebri e devastanti (per la sinistra) polemiche lanciate dal renzismo, quella contro i “professoroni “ appunto, non si è fatto scompigliare i capelli e nemmeno l’umore, da quell’attacco. O, almeno , così pare.
Supremo cesellatore di ironie, il Professore tuttavia tiene ben fermo la separazione di ruoli e di opinioni rispetto all’attuale governo.

Come sta Professor Zagrebelsky? O dovrei chiamarla professorone?
“Beh, considerata la mia testa è difficile chiamarmi parruccone, replica subito il Costituzionalista, (notoriamente non un capellone ), a meno che non mi si voglia parlare di una parrucca all’inglese, di quelle con riccioli e polvere….”

Lei è stato invitato dal Pd al seminario del 5 Maggio su “Riforma del Senato e Titolo V” , cui parteciperà anche Renzi. Un vero e proprio ramoscello d’Ulivo, da parte del Governo, dopo le accuse rivolte ai professoroni dal ministro Boschi di “bloccare da trent’anni le riforme”. Lei non ha accettato. Come mai?
“Io e il ministro abbiamo avuto un cordiale telefonata pochi giorni fa…”

Ha telefonato direttamente il Ministro Boschi?
“Si, certamente…Dicevo, una telefonata cordiale in cui le ho detto di non preoccuparsi, che le discussioni, anche gli attacchi sono parte delle normali dinamiche”.

Però nonostante la cordialità lei il 5 non ci sarà.
“Ho deciso che riprenderò il tema il 24 maggio a Pistoia.. fanno lì questo festival sulla Filosofia, lei lo conosce? , fatto davvero molto bene a mio parere… ecco lì porterò qualche appunto in cui affronto il tema fra vecchi e giovani , il rapporto fra generazioni. Ovviamente come tema anche costituzionale”.

Costituzionale?
“Certo, tema di rilevanza costituzionale. Lei lo sa che Jefferson e i Giacobini intendevano legare la durata della Costituzione alle generazioni? Sostenendo che le generazioni future non debbono essere schiave delle definizioni delle vecchie”.

Un approccio che soddisferebbe la fame di ricambio attuale.
“Certo…”

E come fini’ l’idea di Jefferson?
“Fini’ che Madison gli fece notare che le generazioni non si palesano sulla terra come a teatro cioè tutte insieme in entrata e in uscita, che invece la gente sceglie di fare i figli come gli piace e quando gli succede…. Insomma un po’ difficile prendere la generazione come riferimento ….”

Ha parlato di questo con il Ministro Boschi?

“Gli ho detto, come dicevo, di non preoccuparsi, perché il conflitto fra padri e figli, fra diverse generazioni, è fisiologico . Non è strano, deve anzi esserci. Su una sola cosa sono però inflessibile – sono convinto che ognuno debba fare la propria parte, e che i vecchi debbano fare i vecchi. Non c’è nulla di più sbagliato, disorientante, repulsivo quasi, di quei vecchi che vogliono fare i giovani. Per cui le ho detto ‘attaccatemi pure, ma sappiate che questo è il mio ruolo, questo sono e questo intendo rimanere ”.

La discussione, come si vede, promette di infittirsi e alzarsi a nuovi livelli. Dopo lo scontro fra cultura e politica, troverà pane per i propri denti anche il giovanilismo renziano?

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