LeG in piazza per la Costituzione: “Non è cosa vostra”

04 Mag 2013

Carmine Saviano

Il 2 giugno a Bologna. Tra veti incrociati e richieste di trattative. E l’irricevibile candidatura di Silvio Berlusconi. Il cammino verso la Convenzione per le Riforme Costituzionali diventa sempre più accidentato. E le “ragioni” dei singoli partiti potrebbero far precipitare tutto in uno stallo difficilmente risolvibile. Non solo: lo stesso strumento scelto per le riforme, la Convenzione, diventa, ogni giorno di più, oggetto di discussione. Sul tema, Libertà e Giustizia ha indetto “Non è cosa vostra”, una manifestazione per la Costituzione. L’appuntamento è a Bologna domenica 2 giugno, festa della Repubblica, dalle 13.30 alle 17.30 a in piazza Santo Stefano. Per far nascere un movimento di vigilanza democratica.

Merito e metodo. Tra i partecipanti, Gustavo Zagrebelsky e Stefano Rodotà. L’obiettivo è “mandare un forte appello alla politica affinché rinunci al progetto di travolgere l’impianto complessivo della nostra Carta”. La critica di Liobertà e Giustizia è rivolta soprattutto al metodo con il quale Pd, Pdl e scelta Civica “hanno stabilito di smantellare la Costituzione: No dunque a quella Convenzione, una sorta di Bicamerale rafforzata e comunque composta da figure che niente hanno a che spartire con i padri costituenti, che abbatte le garanzie essenziali previste dall’art.138”.

Vigilanza democratica. Poi il rifiuto del presidenzialismo all’italiana, “che potrebbe darci soltanto un presidente padrone e non garante di tutta la nazione”. Durante la manifestazione di Bologna sono previsti numerosi interventi da parte delle voci più autorevoli del costituzionalismo italiano. E l’invito è la creazione di un movimento per seguire con attenzioni i lavori: associazioni, singoli cittadini e quelle forze politiche che saranno disponibili. Perché “si possono cambiare singoli articoli e punti specifici ma non l’impianto e la stabilità della Costituzione del ’48”.

Qui il sito di Libertà e Giustizia. “La Convenzione ad Personam” di Massimo Giannini. “Assalto alla Costituzione” di Stefano Rodotà.

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