Un sindaco per Milano

In vista delle comunali 2011, Milano si interroga non solo su quale candidato abbia chance di vittoria sul sindaco proposto dal centro destra, ma anche se sarà in grado di affrontare le vere sfide sul campo: ad esempio i problemi del traffico, dell’aria e dell’acqua, della sicurezza, dell’ integrazione e ovviamente dell’ Expo 2015.
Noi di LeG andiamo a sentire questo pomeriggio al Teatro Litta alle 18, cosa dice Giuliano Pisapia che, al momento, è l’unico candidato alle primarie per la scelta del  sindaco del Comune meneghino. Con l’avvocato Pisapia condividiamo innanzitutto l’indicazione delle primarie, perché per una volta vorremmo essere in grado di scegliere chi governa la nostra città e non votare a scatola chiusa candidati paracadutati dall’alto. LeG ha già cominciato a parlare del futuro di Milano durante gli incontri a Villa Necchi dello scorso anno e quest’anno in maggio ha avviato una serie di dibattiti con altre associazioni sul territorio proprio per prepararsi all’appuntamento del 2011.

4 commenti

  • il piano di governo del territorio, ovvero le mani sulla città.
    passare in zona garibaldi-varesine e vedere la selva di gru, il nuovo palazzo della regione, lo scempio del quartiere dell’isola, il tutto fatto prima del pgt, dà forse una minima idea di cosa potrebbe diventare la città nei prossimi anni.

    dell’expo 2015 forse sarebbe meglio non parlare più: i soldi non ci sono, il progetto non c’è mai stato; per me si fa meglio figura a rinunciare ora che non ad andare avanti senza nessuna speranza di concludere qualcosa.

    primarie certamente sì, ma non vorrei che venissero convocate per la fine di febbraio e ai cittadini venisse imposta l’alternativa tra penati e un candidato della “sinistra troppo sinistrosa”, con tutti i mezzi d’informazione a blaterare un giorno sì e l’altro pure che un candidato troppo schierato spaventa i moderati e favorisce la moratti (o chi per essa).

  • siamo senza speranze, affidati alle varie signorie di cl e lega con le mani ben affondate nel cemento e nei camici della sanità.mi spiace ma non vedo futuro per milano.il potere economico è nelle mani di chi sappiamo che ha devastato la città, svuotandola anno su anno delle sue ricchezze materiali e immateriali. il tempo è scaduto, chi doveva fare da argine, non c’era. sperare in una milano come il grandissimi comune di cassinetta di lugagnano, nel rifiuto totale degli oneri di urbanizzazione in cui il malaffare pesca e cosi ogni altro paragonabile al primo, è pura illusione.

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