Scandalosa ingerenza dell’Ambasciatore Usa nella campagna referendaria italiana

13 Set 2016

Nadia Urbinati Consiglio di Presidenza Libertà e Giustizia

Roma, 13 settembre 2016. Gli Stati Uniti avevano un Senato nominato e lo hanno reso elettivo perché la nomina lo aveva ridotto a un organo corrottissimo – e vorrebbero, secondo quanto fa capire il loro Ambasciatore a Roma, John Phillips, che noi passassimo dal Senato eletto a quello nominato

Gli Stati Uniti votano per ogni carica pubblica, dal quartiere allo stato federale (oggi 13 settembre 2016 votiamo a New York per coprire alcune cariche pubbliche statali), mentre la proposta di revisione costituzionale Renzi-Boschi che l’Ambasciatore statunitense a Roma apprezza e ci invita a votare cancellerebbe l’elezione di alcuni organi pubblici (il Senato e i consigli provinciali).

Quando l’Ambasciatore statunitense a Roma entra direttamente nella nostra campagna referendaria fa due cose che non possono non destare  sospetto: ci augura il peggio (rispetto a quello che ha il suo Paese) e interferisce pesantemente su un Paese sovrano. L’ingerenza dell’Ambasciatore statunitense nella nostra campagna referendaria è semplicemente scandalosa.

(*) Nadia Urbinati è presidente di Libertà e Giustizia

Politologa. Titolare della cattedra di scienze politiche alla Columbia University di New York. Come ricercatrice si occupa del pensiero democratico e liberale contemporaneo e delle teorie della sovranità e della rappresentanza politica. Collabora con i quotidiani L’Unità, La Repubblica, Il Fatto Quotidiano e con Il Sole 24 Ore; dal 2019 collabora con il Corriere della Sera e con il settimanale Left.

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