Si parla di alleanze, si tace sulle libertà civili

21 Dic 2010

Il Vaticano agisce in prima persona nel nostro sistema politico, trattandosi dell’unico Paese europeo che la gerarchia ecclesiastica può ancora condizionare dopo la perdita della Spagna; è una azione che fa soffrire i “cattolici adulti”, ma nell’ottica di una struttura che pensa al proprio potere la si può comprendere. Ciò che non è decoroso è l’assenza di risposte da parte italiana.

Non intervengo qui sulle questioni generali relative alle alleanze ricercate dal Partito Democratico se non per osservare che basta il buon senso per osservare che senza il centro moderato è difficile battere Berlusconi, ma che senza Sinistra e libertà e Italia dei valori (e senza tutti gli elettori che un PD centrista perderebbe a vantaggio di questi ovvero dell’astensione) ciò è impossibile.
Voglio invece richiamare l’attenzione su un tema rimasto, da tempo, assente nel dibattito: le prospettive per le libertà civili in Italia.
Il Vaticano agisce in prima persona nel nostro sistema politico, trattandosi dell’unico Paese europeo che la gerarchia ecclesiastica può ancora condizionare dopo la perdita della Spagna (inattesa almeno nei termini secchi e velocissimi in cui è avvenuta); è una azione che fa soffrire i “cattolici adulti”, ma nell’ottica di una struttura che pensa al proprio potere la si può comprendere. Ciò che non è decoroso è l’assenza di risposte da parte italiana.
Per ciò che concerne la maggioranza, l’attuale governo del Paese non solo non reagisce alle interferenze, ma le sollecita; in vista della “fiducia” il Presidente del Consiglio e i ministri, a gara tra loro, si sono adoperati per essere interlocutori privilegiati dei vescovi, chiedendo loro di rimettere in riga forze di ispirazione cattolica che non appoggiavano il governo.
Per ciò che concerne l’opposizione, e in particolare il Partito Democratico, vi è reticenza o peggio. Debolissime sono state le voci di protesta per l’inginocchiarsi dello Stato di fronte alla Chiesa; assente, tra le questioni sulle quali si pensa di fondare alleanze, non dico una esplicita denuncia delle interferenze, ma almeno una affermazione circa l’inaccettabilità di ulteriori limitazioni ai diritti civili.
Interventi di apertura alla realtà sociale (ad esempio per codificare le “nuove famiglie”) non vengono considerati prioritari rispetto a quanto è necessario per uscire dalla crisi economica. Questo è negativo, ma -con forte rammarico- si può forse tollerare; del tutto inaccettabile è che si vada addirittura a un peggioramento rispetto alla situazione attuale. Un partito al quale si propone una alleanza è protagonista, in questo stesso momento, di posizioni oltranziste tese a introdurre nuove restrizioni alle libertà individuali, come l’imposizione del prolungamento delle sofferenze di fine vita a chi non le vuole subire.
La proposta che non dà valore vincolante alle decisioni anticipate della persona e che obbliga all’accanimento nella nutrizione artificiale era ferma da tempo in Parlamento; l’iter della legge viene ora, di colpo, accelerato per mettere in difficoltà il neonato terzo polo. L’on. Chiara Moroni di Futuro e libertà ha gridato forte che esso non può essere un braccio al servizio di un rinato potere temporale, ed è stata sùbito pesantemente attaccata dal Capogruppo Udc.
Altrove è silenzio.

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