Ghe pensi mì, lunedì
“Ghe pense mi” è un celebre modo di dire popolare meneghino. L’espressione ha valore antifrastico: in effetti Berlusconi dice di volere risolvere tre problemi, peraltro, da lui stesso generati, ma in realtà vuole il contrario (contrario che metteremo tra parentesi per economia di spazio): ddl intercettazioni (lui lo vuole “blindato”), scudo sui processi pre-durante-post il suo ingresso in politica (lo scudo ha efficacia solo per lui), nomina dell’inutile ministero ombra per Brancher (Mediatrade, dopo la nomina il ministro ha chiesto subito il legittimo impedimento).
Inoltre, Berlusconi modifica il detto meneghino che ha efficacia immediata (il “ghe pense mi” hic et nunc), con l’aggiunta di “lunedì”.
I parlamentari infatti non lavorano dal venerdì al lunedì, ma avrebbero auspicato per gli operai di Pomigliano d’Arco, i turni lavorativi del sabato fino alle 22, e della domenica a partire dalle 22 di sera. Ah però.
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A forsa de pensaga lü , varda un po’ me sem cunscià
Ci ha pensato lui… e siamo allo sfascio della sua stessa maggioranza. Facciamogli pensare ancora di più, intensamente, continuamente, senza riposo. Evviva il Presidente Pensatore.