Telecomizi di Berlusconi, l’Authority ripristini la legalità

21 Maggio 2011

Comizi su tutte le reti televisive, durante i tg e senza contraddittorio. Non se ne può più di un costume politico che ignora ogni regola a fondamento della convivenza civile da parte del governo e della sua maggioranza. Intervenga l’Authority

Libertà e Giustizia denuncia all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni la clamorosa violazione dei principi e delle norme in vigore nel nostro ordinamento in tema di parità di accesso ai mezzi di informazione durante le campagne elettorali.
Silvio Berlusconi, capolista del PDL alle elezioni per il sindaco di Milano, ha partecipato, venerdì 20 maggio, a numerosi telegiornali nel corso dei quali ha svolto campagna elettorale dando altresì, espressamente e ripetutamente,  agli elettori indicazioni di voto. La violazione è tanto più grave perché avvenuta anche sulle reti del servizio pubblico, sempre durante i telegiornali, spazi deputati ad una informazione veritiera, e per di più sempre in assenza di contraddittorio.
Siamo convinti che gli elettori non ne possano più di un costume politico che ignora ogni regola a fondamento della convivenza civile da parte del governo e della sua maggioranza.
Stante la palese contrarietà di tali condotte agli articoli 1 e 5 della legge 28 del 2000, e ancor prima allo spirito che informa la normativa a tutela della parità di informazione durante le campagne elettorali nell’interesse dei cittadini, Libertà e Giustizia sollecita l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni affinchè ordini subito, in via d’urgenza, alle emittenti pubbliche e private interessate, la trasmissione di servizi di informazione, di corrispondente visibilità e durata, con la partecipazione dei soggetti direttamente danneggiati dalla violazione.
Pare superfluo ricordare che l’obbligo di rispettare la legge e ripristinare l’equilibrio violato grava comunque, direttamente e in primo luogo sulle emittenti televisive.

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