Sette piccoli indiani

26 Dic 2015

L’altro giorno l’amministratore delegato di Expo 2015, Giuseppe Sala, ha ufficializzato la sua candidatura a sindaco di Milano; nessuno ne dubitava, le reticenze degli scorsi giorni erano evidentemente di maniera. Tanto più che ben sette tra gli assessori della giunta attuale avevano già manifestato il loro appoggio proprio a Sala. Il che, sia consentito, è davvero sorprendente, e per più ragioni.

Anzitutto, Sala non ha ancora esplicitato alcun programma di governo della città e dunque non è dato capire su quali basi e con quale visione i sette assessori si siano schierati.

Inoltre, il profilo politico di Sala è quantomeno incerto: alle iniziali dichiarazioni di essere “diverso da Pisapia” e agli incontri con rappresentanti dello schieramento di destra si contrappongono ora ripetute rivendicazioni di una identità “di sinistra”, che appaiono non del tutto in linea con i trascorsi morattiani del manager. Ciò non impedisce ad assessori eletti nelle liste di Sel di sposarne i destini.

Infine, e soprattutto, non si capisce perché mai il fatto di aver gestito la società Expo 2015 dovrebbe accreditare Sala al ruolo di sindaco di Milano. Anzi, ad una riflessione un po’ più attenta – che vada oltre l’aspetto relativo alla notorietà del personaggio – proprio il ruolo rivestito in Expo 2015 costituisce – o dovrebbe costituire – un ostacolo alla candidatura a sindaco.

E infatti: come è noto, la società Expo 2015 annovera tra i suoi principali azionisti il Comune di Milano e la Regione Lombardia. Dunque Sala, in quanto amministratore delegato di questa società, risponde agli azionisti Comune e Regione della gestione operata in questi anni. Come è già stato sottolineato, dei risultati di questa gestione ad oggi si sa ben poco: il bilancio 2015 verrà approvato a metà del 2016, degli incassi non vi sono dati, è noto peraltro che sono in essere numerosi contenziosi tra la società Expo 2015 e dipendenti, fornitori, sponsor e Stati esteri che hanno aderito alla manifestazione.

A chi risponderà della gestione di Expo 2015 il manager Sala? Al sindaco Sala?

Non solo: è ben noto che alcuni tra i principali esponenti della società Expo 2015 (Angelo Paris e Antonio Acerbo) sono stati coinvolti in gravi fatti di corruzione, per i quali hanno subito procedimenti penali. Se anche l’amministratore delegato Sala è ad essi estraneo, si tratta di vicende che non lo raccomandano certo per l’assunzione delle ancor più grandi e pregnanti responsabilità connesse alla gestione di una struttura amministrativa estremamente complessa, quale il Comune di Milano .

Ma i sette assessori queste domande evidentemente non se le sono poste: “fanno gli indiani”, come si suol dire.

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