NON SONO D’ACCORDO, di Adriano Tosi

18 Nov 2015

Per una volta non mi trovo d’accordo con Sandra Bonsanti. Provo a spiegarmi.

Nel suo “sfogo” intitolato “Guerra o crociata” scrive che “questa guerra ci coinvolge tutti, noi che abbiamo ereditato dalla Francia i valori di fondo della libertà e della democrazia”.

– Alla parola “guerra” (che io non vedo, proprio per il concetto di tale termine: mi accontento di parlare di gravissimi atti di terrorismo (fenomeni che proprio noi italiani siamo ben conosciamo).

– Sui valori di “libertà e democrazia” che avremmo “ereditato dalla Francia” (e non proprio bene appreso ed applicato da parte nostra, mi pare) mi sorge un dubbio: ci sono stati dati dall’Illuminismo francese quindi un “pugno” di grandi francesi o da uno Stato che è stato via via “robespierriano”, “bonapartista”, “colonialista”, ……..?

– Rispetto alla “guerra” bene ha fatto, a mio parere, il ministro degli Esteri Gentiloni a dire ufficialmente “Non chiamiamola guerra“, aggiungendo che la tragedia “in Francia, adesso, giustifica i discorsi sulla guerra. Ma penso che noi non dobbiamo entrare in questa spirale“. “Dobbiamo combattere i terroristi sul piano militare, senza entrare però in una dinamica di conflitto. Un Paese che si sente in guerra è un Paese che deve rinunciare a una parte di sé, dovrebbe chiudere subito Schengen per esempio”.

Sandra Bonsanti pensa invece che “Se è guerra allora dobbiamo senza esitazioni sostenere la nascita di un comitato internazionale di difesa della democrazia contro l’integralismo islamico che distrugge i segni della cultura occidentale“.

Mi permetto di aggiungere qualche episodio, remoto e recente, cui da comune cittadino ho dovuto assistere, sperando di non essere accusato di ostilità nei confronti della “Nazione cugina”.

– Ustica. Non sappiamo ancora se c’entri la Francia con quell’enorme tragedia avvenuta in casa nostra in tempo di pace. Dobbiamo proprio restare all’oscuro?C’est ça l’orgueil français?

– Libia. Gli Stati francese e inglese decisero di far fuori il dittatore Gheddafi. Per quale motivo? E quante vittime innocenti costarono quei bombardamenti? Ora ne stiamo pagando le conseguenze con la guerra civile in quel Paese. E l’Italia che ne fece il “servitorello”, che figura ci ha fatto?

– Bordighera. Le decine di emigranti sugli scogli, con le barriere francesi chiuse e nessun ascolto, proprio nessuno, per ciò che il nostro Paese voleva segnalare, data la posizione nel Mediterraneo?

– Siria. I bombardieri francesi hanno finora agito senza dichiarazioni di guerra, mi pare. Ed ora la tragedia a Parigi fa aumentare questi brutali interventi. Lo so che si vuole eliminare l’Is, però resta sempre il problema dei tanti innocenti “fatti fuori”. Atto di non-guerra ed ora di vendetta? Mah!

– NATO. Mi ha lasciato perplesso in questi giorni la lettura che far parte della NATO obbliga gli Stati che ne fanno parte ad intervenire a fianco del Paese attaccato. Già ritengo la NATO una istituzione (si dice così?) obsoleta, visti i motivi per cui era sorta. Meglio sarebbe giungere ad un esercito dell’UE o no? Se non altro per fare un piccolo passo verso quell’Europa Federale, cui però nessun Paese europeo pare aspirare.

Mi accorgo d’essere stato prolisso e non vorrei neppure che mi si leggesse come un tipo ostile, vuoi alla Grancia, vuoi a Sandra Bonsanti.

Il fatto è che da quando faccio parte di LeG mi pare ovvio cercare di capire cosa accade da noi (ed ora anche altrove), mettendo insieme fatti e misfatti su cui non concordo.

La mia stima e apprezzamento per la nostra grande ex-Presidente non verrà intaccata da questo provvisorio disaccordo.

Adriano Tosi è socio del Circolo LeG di Brescia

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