Giustizia, la riforma degli apprendisti stregoni

27 Giu 2013

Carmine Saviano

LeG e il blitz del Popolo della Libertà. Eccoli all’opera, gli apprendisti stregoni. Ovvero chi, a neanche settantadue ore dalla sentenza sul caso Ruby, è disposto a ridisegnare, manipolandola, la disciplina costituzionale della giustizia. Una richiesta di riforma che nasconde un solo obiettivo: tutelare Silvio Berlusconi. Sull’emendamento – presentato dal Popolo della Libertà – che chiede di inserire la Giustizia tra i campi d’azione del Comitato per le Riforme promosso dal governo Letta, interviene Libertà e Giustizia, l’associazione presieduta da Gustavo Zagrebelsky e Sandra Bonsanti. Per denunciare un “salto nel buio”.

Il messaggio è breve, netto. “Come era prevedibile e come sempre accade quando si parla di riforme invasive della Costituzione, si sa da dove si parte ma non dove si finisce. L’emendamento del Pdl che chiede di inserire il capitolo “giustizia” nel ddl sulle riforme costituzionali è un salto nel buio e chi ci sta è un apprendista stregone”. Un blitz, quello del Pdl, che mette in discussione il semplice e basilare principio emerso dalla sentenza del tribunale di Milano. Sandra Bonsanti: “La legge è uguale per tutti. La nostra giustizia, spesso così lenta, così inadeguata, tante volte prona al volere del più forte, esce a testa alta dalla prova più difficile, perché anche la più esposta agli occhi del mondo intero”.

Qui il sito di Libertà e Giustizia. “L’impossibile colpo di spugna di Berlusconi” di Ezio Mauro.

twitter: @carminesaviano

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