Intanto, qualcosa è cambiato

19 Apr 2013

Noi siamo fra quelli e oggi, se l’aria è cambiata e si intravedono soluzioni dignitose, è anche merito nostro e del lavoro sul territorio dei circoli di LeG. Non è cosa da poco. Sono le battaglie di Zagrebelsky e di Rodotà. Ne andiamo fieri.

Intanto, mentre si aspetta la quarta votazione, una cosa possiamo dirla: l’aria che si respira oggi a Montecitorio è proprio diversa da quella in cui era cominciata questa difficile competizione per il Quirinale. Molto è cambiato, dopo il fallimento di Franco Marini e della strategia di Bersani. Da ora in poi, comunque vadano le cose, il vertice del Pd sa che non può fare senza la propria base. La base del partito e i molti che in questi anni hanno insistito a votarlo. E’ una base che ben conosce i motivi per cui è impossibile un’alleanza con Silvio Berlusconi, l’uomo che viola le regole e ferisce la democrazia.
Conosce e riconosce questi motivi anche perché negli anni del potere berlusconiano qualcuno ha provveduto a tenere alta la bandiera del rigore e della Costituzione.
Noi siamo fra quelli e oggi, se l’aria è cambiata e si intravedono soluzioni dignitose, è anche merito nostro e del lavoro sul territorio dei circoli di LeG.
Non è cosa da poco.
Sono le battaglie di Zagrebelsky e di Rodotà. Ne andiamo fieri.
L’abbraccio in aula di Bersani a Alfano chiude un’epoca. Fatecelo sperare.

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