Veronesi e il fascino irresistibile del neutrone

Caro Professor Veronesi,

Ho letto l’articolo su La Repubblica in cui viene intervistato da Dario Cresto-Dina.
Non intendo intervenire sulle questioni politiche che riguardano le sue scelte, ma siccome, nella mia opinione, i suoi interventi sugli aspetti tecnico-scientifici comprendevano degli errori, accludo qui sotto qualche commento con le fonti delle varie informazioni sperando così che tutti possiamo essere meglio informati.

Infine, dal punto di vista puramente economico della questione, non conosco nessuno che intenda investire i propri soldi nel nucleare. Qualcuno intende farlo coi soldi del contribuente togliendoli alla sanità, alla scuola, all’università e alla ricerca, perfino con la promessa di pagare i consorzi anche se le centrali alla fine non verranno realizzate.

Ognuno faccia la sua scelta, ma lo scienziato è obbligato, oltre il condivisibile fascino per il neutrone, a guardare anche i dati sperimentali disponibili.

* Coordinatore Libertà e Giustizia Bologna

9 commenti

  • Vorrei consigliare al sig. Veronesi, che, se non sbaglio, ha una età piuttosto avanzata, di limitarsi alle cariche che già ha (e, tra l’altro, vorrei sapere, qual’è la sua “frequenza” di partecipazione alle riunioni del Senato). Lasci spazio alle/ai giovani ! Lo dice un 68enne !

  • Condivido le perplessita’ sul nucleare (sic stantibus, magari frac qualche anno cambio idea). Tuttavia, il fatto che il Prof. Veronesi si occupi dei sui effetti sulla salute, mi rende piu’ tranquillo. Ben venga, se nucleare deve essere.

  • Veronesi e la sua presa per i fondelli, le foglie di fico dei benpensanti e il pesante conflitto d’interessi dell’ottuagenario dottore che in pensione non vuole proprio andare (nonostante teorizzi che dopo i sessant’anni l’uomo è un animale inutile).
    Un articolo di Monia Benini denuncia la non spontaneità delle dichiarazioni di Veronesi, presidente della Commissione Rifiuti Sicilia a nomina Totò Cuffaro (con nutrito numero di inceneritori previsto), in affari a colpi di sponsorizzazioni con i più grandi nomi del nucleare, dell’incenerimento, dell’acqua privata, dell’alta finanza, degli ogm…

    Il decadimento (radioattivo) del Dott. Stranamore
    di Monia Benini
    http://www.perilbenecomune.org/index.php?p=24:6:2:119:300

  • Veronesi non è persona credibile , comunque la si pensi sul nucleare e tutto il paniere possibile e praticabile delle energie .

    ovviamente il Pd deve saper gestire meglio LA SELEZIONE della sua classe dirigente e rinnovarla completamente dopo due mandati(!!), altrimenti si troverà sempre di fornte all’incapacità di distinguersi dal pdl o di fronte alla sofferenza degli stessi mali e delle stesse caste,
    inoltre non può rendersi coerente di fronte a scelte, che ad esempio emergono contestuali nella cronaca anche se su cause diverse: vendola no e veronesi no, come se fosse una questione di “V”.alzando polveroni inutili, in quanto manipolabili ed incomprensibili ai più , che decodificheranno semplificando a danno:”stanno sempre a litiga’”

    occorre prima saper scegliere programmi su idee, soluzioni di modelli economici sociali culturali , di conseguenza per vestirli di uomini capaci ad incarnarle.

    se l’album delle figurine non collima, bisogna essere capaci di sostituirle ,senza che il parlamento diventi una zona di privilegi per successi ottenuti altrove che nessuno toglie al “medico” Veronesi ma che in questo caso ricordano per la COSA PUBBLICA che è il diritto alla salute, le scelte pesanti sulla americanizzazione privatizzazione delle gabbie dorate ospedaliere

    meglio che il pd si chiarisca le idee:
    le cose su questo piano di coscienza sulla scelta dei propri dirigenti( onorevoli e senatori), sarebbero andate per la nostra storia, con un film completamente diverso , se alle diverse destre di forza italia,poi pdl, fossero passati tutti in un colpo, tutti gli uomini dentro le diverse sinistre delle nota campagna acquisti dei diversi bondi.
    a questo punto non avremmo avuto nessuna delle diversi binetti o d’alema e nessun veronesi..sarebbero seduti dall’altra parte dove ci sono tutti gli altri del ponte o del nucleare, degli inceneritori o del carcere ,la scuola o gli ospedali tutti in gestione privata e cosi via..insomma saremmo in un altro paese anche un po’ piu da stato “moderno” anche proprio sul piano energetico.

  • E’ strano che il prof Veronesi prima di darsi disponibile ad assumere questo incarico, che non poteva ignorare avrebbe suscitato sconcerto in molti cittadini, non abbia approfondito gli aspetti di sicura antieconomicità di questo progetto berlusconiano e si sia, in modo così leggero, laciato “sedurre” dal facino del neutrone…..
    Tra l’altro, siccome la decisione di uscire dal nucleare è stata presa da un grande maggioranza degli italiani, con un referendum, bisognerebbe quanto meno rifarne, ora, un’altro prima di decidere di partire con questa nuova avventura, o no? Non credo che si possa accettare su questo tema la filosofia del “ghe pensi mi” , tanto meno che questa filosofia vada bene al prof. Veronesi, o no?

  • condiviso in gran parte le osservazioni di derek jones.
    vorrei solo aggiungere che quando si parla di costi del nucleare, non si quantificano mai i costi di smaltimento delle scorie, anche perché è impossibile farlo, data la lunghezza del processo.
    e che quando si parla di pericolosità del nucleare, si tende a considerare solo la pericolosità dell’impianto, dimenticando la pericolosità delle scorie.

    credo che un discorso serio sull’economicità e la sicurezza dell’energia nucleare non possa prescindere da questo fattore.

  • Speravo che qualche esperto confutasse le tesi del prof Veronesi, esponendo dati oggettivi e documentati. Sono contento che l’abbia fatto Derek Jones, con l’aggiunta del sig. Designori.

    Aspetto con interesse un intervento del Nobel Rubbia, sostenitore del “solare termodinamico, che confronti le due diverse strategie energetiche.

    Non è cosa buona lasciare che un’opinione pro-nucleare espressa da una personalità così importante e credibile, possa circolare senza contrasto e produrre nell’opinione pubblica spostamenti a favore di un ritorno fallace al nucleare.

    Prof Rubbia, sia cortese e solare, batta un colpo termodinamico! Gliene saremo grati!
    Paolo Barbieri

  • Caro direttore, premetto che non ho interesse per le preferenze politiche del Prof. Veronesi; è un oncologo di fama e mi aspetto che faccia tutto quello che può per curare il cancro. Da un paio d’anni è anche senatore, carica che ha accettato a patto che non gli porti via tempo per i suoi pazienti. Intento nobile verso i pazienti, meno verso i cittadini che, pagando un lauto stipendio ai senatori, si aspettano che dedichino le loro energie alla gestione politica del Paese. Ora è stato proposto il suo nome come Presidente dell’Agenzia per la Sicurezza del Nucleare, nomina che accetterebbe volentieri, di nuovo a condizione che non sottragga tempo ai suoi pazienti. Ovvero, bisognerebbe adattare le necessità di un’agenzia così delicata e fondamentale agli impegni del candidato presidente. Intanto venerdì scorso in Senato è stato approvato un decreto che gli consentirebbe, se volesse, di andare in deroga alla legge che vieta a chi ha incarichi politici di presiedere un’authority.

    Riguardo invece alla sua competenza in materia, scrive: «Sono un appassionato di fisica, non a caso ho ricevuto la laurea honoris causa». Nuclearista convinto, cita la Francia come modello di qualità di vita per noi italiani. Partendo dal presupposto che l’agenzia non sia un bluff ma qualcosa di straordinariamente serio, non è affatto rassicurante l’idea che venga diretta (nei ritagli di tempo) per 7 anni, da un uomo che oggi ne ha 85, anche se è il più bravo oncologo del pianeta. Presiedere l’agenzia per il nucleare vuol dire affrontare problemi di carattere tecnico, elaborare i regolamenti insieme ai commissari, dare il parere sui progetti, verificare il rispetto delle regole e prescrizioni a cui sono sottomesse le installazioni. Un lavoro certamente a tempo pieno, meglio se subordinato a una competenza specifica, più che a una passione. Siccome il Prof. Veronesi cita il modello francese, saprà che la loro agenzia (ASN) è diretta da Jean Christophe Niel, 49 anni (laureato in fisica teorica che ha ricoperto incarichi di vertice nel controllo sul ciclo del combustibile e dei rifiuti, ed è stato per anni capo del dipartimento per la sicurezza dei materiali radioattivi). Il presidente è Andrè-Claude Lacoste, 69 anni, ingegnere, da 17 anni con incarichi direttivi nel settore sicurezza nucleare.

    Il Prof. Veronesi ha poi espresso un’opinione sul fattore rischio («oggi calcolato quasi vicino allo zero»), che sembra non tener conto dei cosiddetti piccoli incidenti quotidiani, riportati da tutte le Agenzie, che si verificano proprio in Francia; per non parlare delle basse emissioni permanenti degli impianti, come dimostra lo studio del Prof. Hoffman ordinato dalla Cancelliera Merkel. Parlare invece di nucleare come «l’alternativa più valida al petrolio» è solo suggestivo, poiché il petrolio serve soprattutto a far muovere le macchine e solo in minima parte ad alimentare le centrali elettriche. Infatti in Francia, Paese più nuclearizzato d’Europa, il consumo procapite di petrolio è più alto rispetto a quello italiano. Succede di essere approssimativi quando ci si occupa di troppe cose.

    Milena Gabanelli – CORSERA 27 luglio 2010

    http://www.openworldblog.org/2010/07/27/bersani-veronesi-e-i-funghi-atomici-della-gabanelli/

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