A quasi un anno di distanza dal primo degli eventi sismici che tra l’agosto e l’ottobre del 2016 hanno devastato i territori montani del Centro Italia, noi sottoscritti storici dell’arte del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ci appelliamo perché siano posti in essere con la massima urgenza gli interventi necessari alla messa in sicurezza e alla salvaguardia del patrimonio monumentale degli Appennini devastato dal sisma.
Il grande sforzo prodotto dall’Amministrazione a cui apparteniamo, anche con il contributo del personale confluito volontariamente da tutta Italia per unire la propria opera a quella degli altri corpi dello Stato presenti sui territori colpiti – Carabinieri e Vigili del Fuoco -, ha consentito di mettere in salvo quanto possibile del patrimonio storico e artistico di quei territori, su un’area geografica vastissima.
È stato un lavoro enorme ma non basta.
A preoccuparci grandemente è la sorte del ricchissimo e per tanti versi straordinario patrimonio monumentale dell’Appennino, costituito dalla fitta trama di borghi, centri storici e antiche chiese disseminati tra le montagne e le valli compresi tra i Monti Sibillini e quelli della Laga, in un contesto ambientale di incontaminata bellezza, che rischia di perdersi completamente. Dobbiamo a un’altissima tradizione di studi, che risale al magistero di Roberto Longhi e a quello di Federico Zeri, la conoscenza di quelle culture artistiche originali, radicate nei territori in cui fiorirono, che erano un tempo crocevia di genti, esperienze e mondi diversi. Modernamente sono stati ricostruiti interi tasselli di quella civiltà artistica “periferica” tanto importante da essere documentata nei musei di tutto il mondo. Ora, di quella cultura, rischiano di scomparire per sempre i monumenti e un inestimabile patrimonio di testimonianze figurative dei secoli XIII- XVI ancora leggibili nei contesti originari, luoghi di straordinaria bellezza. E con essi vanno a perdersi i lineamenti inconfondibili del paesaggio antropizzato dell’Appennino centrale, il cuore antico d’Italia.
Tanto è irrimediabilmente perduto ma tanto può ancora essere salvato. Ci appelliamo dunque perché siano stanziate al più presto le risorse necessarie alla messa in sicurezza degli edifici gravemente lesionati o parzialmente distrutti, degli affreschi e degli apparati decorativi fissi rimasti esposti dai crolli delle coperture. Chiediamo che sia compiuto lo sforzo economico, organizzativo e procedurale necessario a restituire al patrimonio culturale nazionale uno dei suoi capitoli più rari e preziosi e ai territori tanto duramente colpiti il loro volto storico e, con esso, la prospettiva del futuro.
Emergenza Cultura, 18 agosto 2017
FIRMATARI
Alessandra Acconci
Matilde Amaturo
Alessandra Barbuto
Massimo Bartoletti
Roberta Battaglia
Annamaria Bava
Beatrice Bentivoglio
Anna Bisceglia
Franco Boggero
Maria Francesca Bonetti
Maria Brucato
Alessandra Cabella
Massimiliano Caldera
Adriana Capriotti
Rosa Carafa
Paolo Castellani
Dora Catalano
Matteo Ceriana
Caterina Chiarelli
Valentina Conticelli
Anna Coccioli Mastroviti
Simonella Condemi
Giorgia Corso
Antonella Cucciniello
Morena Costantini
Emanuela Daffra
Laura D’Agostino
Laura Donati
Giulia De Marchi
Lia Di Giacomo
Maria Giuseppina Di Monte
Rita Dugoni
Mario Epifani
Federico Fischetti
Stefania Frezzotti
Cecilia Frosinini
Elisabetta Giffi
Cristina Gnoni Mavarelli
Alessandra Guerrini
Laura Paola Gnaccolini
Giovanna Grumo
Franco Gualano
Luca Leoncini
Letizia Lodi
Alessandro Marchi
Mariastella Margozzi
Ginevra Mariani
Giorgio Marini
Clemente Marsicola
Chiara Masi
Anna Melograni
Marco Mozzo
Rosanna Naclerio
Fausta Navarro
Mariella Nuzzo
Claudio Paolini
Elena Plances
Daniele Rapino
Angelandreina Rorro
Lorenzo Sbaraglio
Anna Stanzani
Chiara Stefani
Paola Strada
Sandra Suatoni
Paola Traversone
Rossana Vitiello