APPELLO PER SICUREZZA E SALVAGUARDIA PATRIMONIO DELL’APPENNINO DOPO SISMA ‘16

26 Agosto 2017

A quasi un anno di distanza dal primo degli eventi sismici che tra l’agosto e l’ottobre del 2016 hanno devastato i territori montani del Centro Italia, noi sottoscritti storici dell’arte del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ci appelliamo perché siano posti in essere con la massima urgenza gli interventi necessari alla messa in sicurezza e alla salvaguardia del patrimonio monumentale degli Appennini devastato dal sisma.

Il grande sforzo prodotto dall’Amministrazione a cui apparteniamo, anche con il contributo del personale confluito volontariamente da tutta Italia per unire la propria opera a quella degli altri corpi dello Stato presenti sui territori colpiti – Carabinieri e Vigili del Fuoco -, ha consentito di mettere in salvo quanto possibile del patrimonio storico e artistico di quei territori, su un’area geografica vastissima.

È stato un lavoro enorme ma non basta.

A preoccuparci grandemente è la sorte del ricchissimo e per tanti versi straordinario patrimonio monumentale dell’Appennino, costituito dalla fitta trama di borghi, centri storici e antiche chiese disseminati tra le montagne e le valli compresi tra i Monti Sibillini e quelli della Laga, in un contesto ambientale di incontaminata bellezza, che rischia di perdersi completamente. Dobbiamo a un’altissima tradizione di studi, che risale al magistero di Roberto Longhi e a quello di Federico Zeri, la conoscenza di quelle culture artistiche originali, radicate nei territori in cui fiorirono, che erano un tempo crocevia di genti, esperienze e mondi diversi. Modernamente sono stati ricostruiti interi tasselli di quella civiltà artistica “periferica” tanto importante da essere documentata nei musei di tutto il mondo. Ora, di quella cultura, rischiano di scomparire per sempre i monumenti e un inestimabile patrimonio di testimonianze figurative dei secoli XIII- XVI ancora leggibili nei contesti originari, luoghi di straordinaria bellezza. E con essi vanno a perdersi i lineamenti inconfondibili del paesaggio antropizzato dell’Appennino centrale, il cuore antico d’Italia.

Tanto è irrimediabilmente perduto ma tanto può ancora essere salvato. Ci appelliamo dunque perché siano stanziate al più presto le risorse necessarie alla messa in sicurezza degli edifici gravemente lesionati o parzialmente distrutti, degli affreschi e degli apparati decorativi fissi rimasti esposti dai crolli delle coperture. Chiediamo che sia compiuto lo sforzo economico, organizzativo e procedurale necessario a restituire al patrimonio culturale nazionale uno dei suoi capitoli più rari e preziosi e ai territori tanto duramente colpiti il loro volto storico e, con esso, la prospettiva del futuro.

Emergenza Cultura,  18 agosto 2017

FIRMATARI

 Alessandra Acconci

Matilde Amaturo

Alessandra Barbuto

Massimo Bartoletti

Roberta Battaglia

Annamaria Bava

Beatrice Bentivoglio

Anna Bisceglia

Franco Boggero

Maria Francesca Bonetti

Maria Brucato

Alessandra Cabella

Massimiliano Caldera

Adriana Capriotti

Rosa Carafa

Paolo Castellani

Dora Catalano

Matteo Ceriana

Caterina Chiarelli

Valentina Conticelli

Anna Coccioli Mastroviti

Simonella Condemi

Giorgia Corso

Antonella Cucciniello

Morena Costantini

Emanuela Daffra

Laura D’Agostino

Laura Donati

Giulia De Marchi

Lia Di Giacomo

Maria Giuseppina Di Monte

Rita Dugoni

Mario Epifani

Federico Fischetti

 Stefania Frezzotti

Cecilia Frosinini

Elisabetta Giffi

Cristina Gnoni Mavarelli

Alessandra Guerrini

Laura Paola Gnaccolini

Giovanna Grumo

Franco Gualano

Luca Leoncini

Letizia Lodi

Alessandro Marchi

Mariastella Margozzi

Ginevra Mariani

Giorgio Marini

Clemente Marsicola

Chiara Masi

Anna Melograni

Marco Mozzo

Rosanna Naclerio

Fausta Navarro

Mariella Nuzzo

Claudio Paolini

Elena Plances

Daniele Rapino

Angelandreina Rorro

Lorenzo Sbaraglio

Anna Stanzani

Chiara Stefani

Paola Strada

Sandra Suatoni

Paola Traversone

Rossana Vitiello

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