Abstract dell’intervento ‘Evoluzione degli aspetti tecnologici e produttivi e scelte urbanistiche’ di Guido Conforti, responsabile dell’area Ambiente, Territorio e Centro Studi di Confindustria Genova
- Le scelte localizzative delle imprese risultano dall’ottimizzazione possibile dei fattori della produzione (materie prime, beni e servizi intermedi, risorse umane, economie esterne, finanza, logistica ecc.) in relazione al mercato di riferimento. Nell’era della globalizzazione il benchmarking tra opportunità territoriali tende a globalizzarsi, sia in relazione all’offerta insediativa sia in funzione delle strategie di business. Tuttavia, il processo di globalizzazione non è omogeneo né lineare e va reinterpretato alla luce delle variabili microeconomiche
- Si va strutturando a livello globale un mercato dell’offerta insediativa per le imprese il cui oggetto può essere così ricondotto al modello di marketing mix di Kotler:
- Il ‘prodotto’, costituito dalle aree destinate dalla pianificazione urbanistica alla localizzazione di imprese secondo determinate funzioni d’uso e in un determinato contesto territoriale, esistente e programmato nelle sue trasformazioni
- Il ‘prezzo’, costituito dalle condizioni giuridiche ed economiche di acquisizione dell’area, dei costi di costruzione, di gestione e di dismissione oltre che dai costi delle economie esterne e della tassazione
- La ‘distribuzione’, costituita in primo luogo dalle condizioni di accessibilità in senso lato dell’area e del sistema territoriale in cui è inserita
- La ‘promozione’, costituita dall’attività delle reti e dei soggetti pubblici e privati preposti al marketing territoriale e alla commercializzazione delle aree
- In questo mercato il ruolo del pubblico non può essere solo di tipo regolamentare e ad esso sono demandate attività di livello strategico e operativo in molteplici funzioni, in primis: la pianificazione strategica e urbanistica, la gestione dei processi autorizzativi, la qualità dei servizi pubblici, la dotazione infrastrutturale, le decisioni sulla fiscalità locale, il marketing territoriale
- La domanda insediativa da parte delle imprese esiste a prescindere dalle modalità di strutturazione dell’offerta, in quanto non possono esistere imprese ‘meramente virtuali’. In un mercato tendenzialmente globalizzato questo favorisce la selezione tra sistemi territoriali fungibili.
- E’ determinante la variabile tempo, intesa come adeguamento dell’offerta alla trasformazione della domanda insediativa innescata dall’evoluzione dei mercati ‘di destinazione’. Per quanto sia in aumento la propensione da parte delle imprese a evitare l’investimento immobiliare a favore di altri fattori della produzione ritenuti più strategici (impianti di processo, capitale umano, ricerca, finanza, logistica ecc.), la scelta localizzativa presenta forti elementi di rigidità e il time-to-market è fondamentale.
- Scontando le analogie e le differenze con gli altri sistemi territoriali, è possibile ricostruire la diretta applicazione dei punti precedentemente trattati affrontando il ‘caso Genova’, una città per molti aspetti laboratorio e alle prese con la revisione del proprio Piano Urbanistico Comunale.
Bibliografia consigliata:
Antonio Calabrò: ‘Orgoglio industriale’ (Mondadori, 2009)
Philip Kotler: ‘Il marketing secondo Kotler’ (Sole 24 Ore, 1999)
Enrico Pedemonte, Vincenzo Tagliasco: ‘Genova per chi. Scenari per una città da globalizzare’ (Frilli, 2006)