Finanziaria, ecco il testo completo

03 Ottobre 2006

Redazione

Pubblichiamo, a disposizione di soci e simpatizzanti, il pdf della Manovra varata dal governo Prodi. Il ministro dell’Economia Tommaso Padoa Schioppa difende con forza la legge di bilancio: “Porta i conti pubblici fuori pericolo, redistribuisce il reddito, avvia riforme profonde”. Poi aggiunge: “Il paziente Italia è finalmente uscito dal reparto di terapia intensiva”, ma la cura non è finita.Di seguito un elenco delle principali novità introdotte dalla Finanziaria.Ecco alcune delle misure contenute nella manovra. Cambiano imposte di successione. Da domani cambia la tassazione per il passaggio di beni con donazioni a titolo gratuito o per successione. Scattano da subito, con le norme inserite nel decreto collegato alla legge finanziaria, le nuove norme che aumentano le imposte ipotecarie, catastali e di registro, anche se non in ogni caso. Non viene reintrodotta la tassa di successione, ma arriva un nuovo trattamento fiscale: in particolare arrivano delle franchigie per gli immobili trasferiti tra parenti stretti sotto le quali si paga a soglia fissa. Per beni di maggior valore si pagherà di più.
Euro 4, niente bollo auto per 2 anni. Scatta da subito la norma che prevede l’esenzione, per due anni, dal pagamento del bollo auto per le nuove vetture Euro 4 o Euro 5. Lo prevede il decreto fiscale che accompagna la finanziaria che estende a tre anni l’esenzione nel caso l’auto sia inferiore ai 1.300 cc.

La misura – è scritto nel testo – resterà in vigore fino alla fine del 2007.
Tfr, il 50% andrà a un fondo Inps. Dal prossimo anno il 50% del Tfr che non viene destinato ai fondi pensione sarà destinato a un Fondo “per l’erogazione ai lavoratori dipendenti del settore privati dei trattamenti di fine rapporto”, gestito dall’Inps e presso la Tesoreria dello Stato. Tale contributo verrà versato mensilmente.
300 milioni per i pendolari. Dalla Finanziaria 2006 in arrivo novità anche per i trasporti. Per il potenziamento dei servizi di trasporto pubblico locale viene istituito presso il ministero dei Trasporti un fondo per gli investimenti destinato all’acquisto di materiale rotabile. La spesa autorizzata è di 300 milioni di euro per il triennio 2007-2009. Il fondo parteciperà per un massimo del 75 per cento dell’investimento, all’acquisto di treni per il trasporto regionale, veicoli per le metropolitane, tram e filobus, e autobus ad alimentazione non convenzionale.
Fondo antistupro. Dopo i ripetuti episodi di violenza sulle donne il governo ha deciso di istituire presso la presidenza del Consiglio un Osservatorio ad hoc con il compito di acquisire e monitorare tutti i dati e le informazioni in materia. L’Osservatorio sarà dotato di 3 milioni di euro l’anno.
300 milioni per la lotta al precariato. L’articolo 178 autorizza la spesa di 300 milioni di euro per finanziare “misure per la stabilizzazione dei rapporti di lavoro”.

E’ previsto in particolare il versamento agevolato dei contributi da parte del datore di lavoro, mentre il dipendente non dovrà pagare.
Nuove assunzioni nella scuola. I tagli alla scuola ammonteranno a 448,20 mln per il 2007, 1,3 miliardi per il 2008 e 1,4 mld nel 2009: ma la finanziaria porta anche qualche buona notizia per il mondo dell’istruzione. Nel triennio 2007-2009, verranno assunti a tempo indeterminato 150 mila docenti, e 20 mila tra bidelli e amministrativi. Verranno poi stanziati 30 milioni per dotare le classi di personal computer e programmi di formazione per personale degli asili nido, e per i docenti allo scopo di intensificare l’insegnamento dell’inglese anche nella scuola materna. Non solo, ma per l’edilizia scolastica, verrà autorizzata una spesa di 50 milioni per il 2007 e 100 mln per ciascuno degli anni 2008 e 2009. L’obbligo scolastico verrà elevato a 16 anni con l’istituzione di un biennio unitario e il conseguente innalzamento dell’età per l’accesso al lavoro dai 15 ai 16 anni.
Cresce l’addizionale per i Comuni. La Finanziaria, oltre allo sblocco, dispone anche la possibilità per i Comuni di aumentare la quota dell’addizionale Irpef dall’attuale tetto dello 0,5% allo 0,8%. Tra le novità, anche l’istituzione della tassa di soggiorno a decorrere dal primo gennaio 2007. Il contributo, che non può superare i 5 euro a notte, è dovuto dai soggetti non residenti che prendono alloggio, in via temporanea, in strutture alberghiere, campeggi, villaggi turistici, alloggi agrituristici.

Sgravi al 36% per le ristrutturazioni. Anche per il 2007 varranno le agevolazioni sulle ristrutturazioni edilizie: si tratta del 36% di detrazioni delle spese sostenute, nei limiti di 48 mila euro per unità immobiliare. Gli sconti fiscali sono maggiori per gli interventi finalizzati al risparmio energetico. In particolare, la detrazione è del 55% sulle spese di installazione di impianti di climatizzazione invernale che riducono del 20% il fabbisogno di energia.
Per gli statali 800 milioni. La finanziaria stanzia per il rinnovo del contratto del pubblico impiego 807 milioni per il 2007 e 2,1 miliardi a decorrere dal 2008.
Taglio ai salari dei ministri. Gli stipendi dei ministri e dei sottosegretari vengono ridotti del 30% a partire dal prossimo anno.
Sicurezza strade e ferrovie. Nuovi fondi in finanziaria per l’aggiornamento dei piani della sicurezza stradale, nella misura di 60 milioni di euro all’anno a partire dal 2007, per tre anni. Peer la sicurezza delle ferrovie invece dieci milioni l’anno per tre anni, il 2007 il 2008 e il 2009.
Studenti, affitto detraibile. Gli studenti che affitteranno una casa lontana dal loro Comune almeno 100 chilometri per frequentare l’università in un’altra città potranno detrarre dalle tasse le spese di locazione per un massimo di 2.633 euro.
Ricerca, incentivi alle imprese. Incentivi fiscali per le imprese che investono in ricerca: la Finanziaria prevede “un credito di imposta nella misura del 10% dei costi sostenuti per attività di ricerca industriale e di sviluppo precompetitivo”.

La misura sale al 15% “qualora i costi di ricerca e sviluppo siano riferiti a contratti stipulati con università ed enti pubblici di ricerca. Il tetto dei costi è fissato in 15 milioni di euro”. Inoltre è previsto un piano straordinario di assunzione di ricercatori, mediante l’attribuzione dell’idoneità scientifica nazionale. Gli stanziamenti sono di 20 milioni per il 2007, 40 milioni per il 2008, e 80 milioni a decorrere dall’anno 2009.
450 milioni per Roma capitale. Stanziati per Roma capitale 150 milioni di euro per ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009. Autorizzata anche la spesa di 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009 per la realizzazione del nuovo palazzo dei Congressi all’Eur e di 42,5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2007 e 2008 per la realizzazione della città dello sport a Tor Vergata. Per la prosecuzione degli interventi per la salvaguardia di Venezia è autorizzata la spesa di 15 milioni di euro per ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009.
25 milioni per la salute dei migranti. Sono 25 i milioni di euro stanziati per l’Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e il contrasto delle malattie della povertà.
9 milioni per demolire gli abusi. Stanziati 3 milioni di euro per ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009 “per l’attuazione di un programma triennale straordinario di interventi di demolizione delle opere abusive site nelel aree naturali protette nazionali”.

Missioni internazionali di pace: 3 miliardi. Un miliardo l’anno nel triennio 2007-2009 per il finanziamento della partecipazione italiana alle missioni internazionali di pace. Lo prevede la legge finanziaria che istituisce, a questo scopo, un fondo del ministero dell’Economia.
Ecco a chi spettano gli assegni famigliari secondo la finanziaria 2006: – FAMIGLIE CON UN FIGLIO: Fino a 12.499 euro di reddito familiare, l’importo annuale dell’assegno è di 1.650 euro. Dai 12.500 euro in avanti, l’importo decresce di 9,3 euro per ogni 100 di maggior reddito familiare fino a 25.799 euro. Dai 25.800 euro di reddito, l’importo decresce di 1,2 euro per ogni 100 di maggior reddito familiare. Si azzerano a 61 mila euro di reddito l’anno (prima il limite era 41.960 euro).
– FAMIGLIE CON DUE FIGLI: Fino a 12.499 euro di reddito, l’importo è di 3.100 Euro. Dai 12.500 euro in avanti, l’importo decresce di 13 euro per ogni 100 di maggior reddito familiare e fino a un reddito di 29.999 euro. Dai 30 mila euro di reddito in poi, l’importo decresce di 2,3 euro per ogni 100 di maggior reddito familiare fino ad azzerarsi a 66.500 Euro (prima il limite era 47.815 euro).
– FAMIGLIE CON TRE FIGLI: Fino a 12.499 euro, l’importo è di 4.500 euro l’anno. Dai 12.500 euro in avanti, l’importo decresce di 11,5 euro per ogni 100 di maggior reddito familiare fino a un reddito di 34.999 euro; dai 35 mila euro in poi l’importo decresce di 4,4 euro per ogni 100 di maggior reddito familiare fino ad azerarsi a 78.700 euro (prima il limite era 50.817 euro).

– FAMIGLIE CON TRE FIGLI E UN SOLO GENITORE: È un assegno aggiuntivo e, fino a 14.449 euro di reddito, ha un importo di 800 Euro l’anno. Dai 14.500 euro di reddito in avanti, l’importo decresce di 8,6 euro per ogni 100 euro di maggior reddito familiare a partire da 14.500 euro.
Una consistente riduzione dell’Irap (l’imposta sulle attività produttive) per le imprese e un aumento medio del 2% in busta paga per i lavoratori dipendenti, derivante da una combinazione della rimodulazione dell’Irpef e degli assegni familiari. E’ la riduzione di cinque punti del cuneo fiscale, chiesta da tempo dalle imprese e attuata dal governo con la Finanziaria approvata a fine settembre.
Il cuneo fiscale è la differenza tra costo del lavoro e retribuzione netta, una differenza costituita da imposte e contributi previdenziali, assicurativi e assistenziali. Nella Finanziaria 2006 per ottenere la riduzione di cinque punti non si è agito su assicurazione e previdenza, ma solo sul fisco e, per quel che riguarda i lavoratori, anche sugli assegni.
Per finanziare il provvedimento sono stati stanziati nove miliardi, dei quali 3,8 sono destinati ai lavoratori (ai quali è destinato il 40 per cento della riduzione), e poco più di cinque alle imprese (destinatarie del 60 per cento).
La riduzione del cuneo fiscale non è generalizzata. Per quanto riguarda le imprese, non opera per banche, enti finanziari e assicurazioni e per le aziende che operano in regime di concessione pubblica, a cominciare dalle municipalizzate.

Inoltre opera solo in relazione ai lavoratori assunti a tempo indeterminato, anche se part-time. Rispetto ai lavoratori, dal momento che la rimodulazione dell’Irpef e degli assegni familiari avvantaggia le fasce di reddito più basse, il cuneo fiscale opera in concreto solo per chi gode di un’entrata che non superi i 40.000 euro lordi annui (o poco più nel caso di consistenti carichi familiari). Però naturalmente opera anche per i lavoratori a tempo determinato e per tutti i dipendenti delle imprese che sono invece escluse dagli sgravi Irap.
LE IMPRESE: Viene prevista una deduzione degli oneri sociali relativi ai lavoratori dipendenti a tempo indeterminato sulla base imponibile Irap. L’intervento equivale a due punti di retribuzione lorda. Oltre a questo sgravio, che dunque opera in modo proporzionale alla retribuzione, la Finanziaria introduce poi una deduzione pari a 5.000 euro l’anno per ogni dipendente delle imprese del Centro e del Nord Italia e a 10.000 euro l’anno per ogni addetto a tempo indeterminato al Sud. C’è una massimale di 200.000 euro a triennio per ciascuna impresa.
“Il cuneo fiscale per imprese e lavoro va legato al lavoro stabile”, ha spiegato oggi il ministro del Lavoro, Cesare Damiano. E quindi la misura, ha precisato Damiano, riferendosi al lavoro precario, “non risolve il problema, ma va nella giusta direzione. E’ importante incoraggiare i percorsi di stabilizzazione”.
Il fatto che la deduzione Irap sia attuata in due fasi, (una riduzione proporzionale e una riduzione a cifra fissa a prescindere dal costo del singolo dipendente), “ha lo scopo di ridurre in misura maggiore il costo del lavoro per le retribuzioni basse, e per incentivare le assunzioni, dal momento che la deduzione a cifra fissa avvantaggia soprattutto i salari bassi”, spiega Claudio De Vincenti, professore di Economia Politica all’Università La Sapienza, consulente economico del viceministro Vincenzo Visco e collaboratore del sito Lavoce.info.

I LAVORATORI: I 3,8 miliardi destinati dalla Finanziaria ai lavoratori dipendenti e parasubordinati nell’ambito della riforma dell’Irpef, spiegano i tecnici del ministero dell’Economia, di fatto “riducono il cuneo fiscale, avvicinando la busta paga alla retribuzione lorda”.
“A titolo di esempio – spiegano ancora al ministero – con riferimento al lavoratore medio secondo la definizione Ocse, che guadagna una retribuzione lorda di 23.660 euro e quindi ha un reddito imponibile di 21.500 euro, il beneficio annuo è pari a 100 euro se con coniuge a carico, 430 euro se ha un figlio, 790 se ha due figli, 860 euro con tre figli. La riduzione del cuneo è quindi differenziata in funzione dei carichi familiari e superiore ai due punti percentuali di retribuzione per il lavoratore con figli”.
Date le premesse, dal momento che l’Irpef aumenta progressivamente fino ad arrivare al 43% per i redditi che superano i 75.000 euro annui lordi, e che gli assegni familiari non vengono più erogati a partire da un certo reddito (con un figlio, spiegano al ministero, vengono erogati fino a un reddito familiare di 61.000 euro, con due figli fino a 66.500 euro e con tre fino a 78.000 euro), la riduzione del cuneo fiscale è riservata ai lavoratori con redditi bassi e medi.

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