Sea-Watch 3, la ragazza che salva i migranti: chi è la capitana Carola

Sea-Watch 3, la ragazza che salva i migranti: chi è la capitana Carola

1 commento

  • Credo che la candidatura al Nobel sia meritata molto più dai sindaci che devono farsi carico degli immigrati per anni ed in numero crescente, alimentato dalla capitana Karole e colleghi, piuttosto che la stessa Karole, che va per mare soddisfacendo la sua vocazione marinara, raccogliendo naufraghi non accidentali, anche se fortissimamente motivati, e per questo acquisendo l’attenzione delle cronache, benemerenze ed invettive.

    Karole si assegna il ruolo da protagonista del salvataggio, che si esaurisce e rinnova nel giro breve di giorni, mentre per i sindaci il carico si accumula insieme al “fastidio” dei concittadini che si sentono trascurati e messi in secondo piano.

    Sindaci che vengono esaltati da chi promuove un’accoglienza senza condizioni dalle proprie case o quartieri blindate, ma sconfessati dai propri concittadini alla prima scadenza elettorale, mentre Karole e colleghi continuano la loro navigazione trionfale, raccogliendo e scaricando naufraghi non accidentali, anche se fortissimamente motivati.

    Non è così che si può affrontare l’esplosione demografica africana che l’ONU prevede in un MILIARDO E 200 MILIONI DI PERSONE al 2050! Non è possibile senza un piano Marshall per l’Africa che spenga la spinta all’esodo.

    Ed è l’ONU che deve farsi carico del problema planetario, anche col controllo demografico, perché sia l’Europa che il pianeta hanno limiti fisici non espandibili, e il cambio climatico riduce gli spazi idonei alla vita.

    Paolo Barbieri, socio circolo di La Spezia

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