NUOVE ELEZIONI PER RIFORME CONDIVISE

19 Gen 2015

Preferibile ai fini dell’efficacia un sistema proporzionale

I giuristi dei Comitati Dossetti per la Costituzione Umberto Allegretti,
Gaetano Azzariti, Enzo Balboni, Lorenza Carlassare, Nicola Colaianni,
Francesco Di Matteo, Mario Dogliani, Luigi Ferrajoli, Domenico Gallo,
Valerio Onida, Umberto Romagnoli, Massimo Villone, con Sandro Baldini,
Maurizio Serofilli e col presidente dei Comitati Raniero La Valle, riuniti
a Bologna il 10 gennaio 2015 hanno preso posizione sulle riforme e sullo
stato della democrazia.

Preferibile ai fini dell’efficacia un sistema proporzionale

I giuristi dei Comitati Dossetti per la Costituzione Umberto Allegretti,
Gaetano Azzariti, Enzo Balboni, Lorenza Carlassare, Nicola Colaianni,
Francesco Di Matteo, Mario Dogliani, Luigi Ferrajoli, Domenico Gallo,
Valerio Onida, Umberto Romagnoli, Massimo Villone, con Sandro Baldini,
Maurizio Serofilli e col presidente dei Comitati Raniero La Valle, riuniti
a Bologna il 10 gennaio 2015 hanno preso posizione sulle riforme e sullo
stato della democrazia.
Di fronte all’acuirsi dell’emergenza internazionale e all’attuale fase
storica del sistema politico italiano caratterizzata da una profonda crisi
della rappresentanza – esplicitata anche nella nota sentenza della Corte –
così come dal discredito della politica e dal crescente distacco dei
cittadini dalle Istituzioni, ritengono che sia opportuno rinviare riforme
costituzionali che, al di là del merito delle stesse su cui si danno
opinioni molto diversificate, non appaiono idonee ad affrontare i nodi
reali, e che si giunga invece in tempi ravvicinati a nuove elezioni
politiche.
Queste dovrebbero svolgersi sulla base di un sistema proporzionale, senza
premi di maggioranza, sia pure con una ragionevole soglia di accesso. Un
tale sistema sarebbe preferibile non tanto perché in assoluto migliore di
altri, quanto perché, nell’attuale fase, consentirebbe di rappresentare
meglio il Paese nella varietà delle sue articolazioni e di favorire le
convergenze necessarie a formare maggioranze e governi non condizionati da
populismi oggi pericolosamente crescenti.
Il nuovo Parlamento così eletto potrebbe essere in grado di realizzare
indirizzi e misure capaci di rilanciare e attuare i permanenti valori
della Costituzione, primi tra questi la dignità della persona con la
centralità del lavoro e l’effettività della libertà e dei diritti sociali,
l’eguaglianza, la corresponsabilità politica di tutti i cittadini e la
costruzione della pace.

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