TARLI

05 Gen 2015

Sandra Bonsanti Presidente emerita Libertà e Giustizia

No, caro Presidente e caro Premier, non ci sono tarli nella nostra Costituzione.

22 dicembre 2014. Assemblea plenaria del CSM. Giorgio Napolitano afferma: “Il bicameralismo paritario è stato il principale passo falso dell’assemblea Costituente ed è stato un tarlo sottovalutato”.

31 dicembre 2014. Discorso di fine anno e fine mandato del Presidente della Repubblica che ricorda: “Un anno fa,nel messaggio del 31 dicembre, avevo detto: “Spero di poter vedere nel 2014 almeno iniziata un’incisiva riforma delle istituzioni repubblicane”. Ebbene è innegabile che quell’auspicio si sia realizzato. E il percorso va, senza battute d’arresto, portato a piena conclusione”.

1 gennaio 2015. Lettera di Matteo Renzi al Pd: “Nel 2015 porteremo a termine l’iter parlamentare delle riforme costituzionali. E’ un lavoro di portata storica… Il Presidente Napolitano ha spiegato bene come il bicameralismo paritario sia stato il più grande errore dell’Assemblea Costituente…”

costituzione_italiana_dettaglio_firmeNo, caro Presidente e caro Premier, non ci sono tarli nella nostra Costituzione.

22 dicembre 2014. Assemblea plenaria del CSM. Giorgio Napolitano afferma: “Il bicameralismo paritario è stato il principale passo falso dell’assemblea Costituente ed è stato un tarlo sottovalutato”.

31 dicembre 2014. Discorso di fine anno e fine mandato del Presidente della Repubblica che ricorda: “Un anno fa,nel messaggio del 31 dicembre, avevo detto: “Spero di poter vedere nel 2014 almeno iniziata un’incisiva riforma delle istituzioni repubblicane”. Ebbene è innegabile che quell’auspicio si sia realizzato. E il percorso va, senza battute d’arresto, portato a piena conclusione”.

1 gennaio 2015. Lettera di Matteo Renzi al Pd: “Nel 2015 porteremo a termine l’iter parlamentare delle riforme costituzionali. E’ un lavoro di portata storica… Il Presidente Napolitano ha spiegato bene come il bicameralismo paritario sia stato il più grande errore dell’Assemblea Costituente…”

Segue il “crono-programma” per il 2015, nel quale,  tra le prime cose da fare, c’è la legge elettorale. Dice Renzi “Eravamo divisi tra chi voleva i collegi e chi voleva le preferenze: avremo gli uni e le altre”. Dice il Premier che in ogni collegio ci sarà un candidato ufficiale del partito che girerà le strade ed entrerà nella case, riconoscibile; e poi comunque le preferenze, cioè gli altri e le altre, non sostenuti ufficialmente e forse anche economicamente dal partito, i signori nessuno …che potrebbero forse essere eletti alla Camera.   Eliminati anche i “ricatti dei partitini”, con il premio di maggioranza alla lista: potrebbero passare, ma non conterebbero nulla. E la sera si saprà chi ha vinto.

Tutto facile, tutto rapido. Ma non è affatto chiaro perché Berlusconi ci stia, perché accetti il premio alla lista invece che alla coalizione, come dovrebbe convenirgli. Se lo chiede persino Roberto D’Alimonte: “La domanda è intrigante, ma la risposta in fondo è irrilevante” dice il padre della riforma elettorale.

Non resta che chiedersi se a Berlusconi interessi entrare lui in Parlamento, togliendosi di dosso la famosa condanna, più che rimettere insieme una coalizione di destra comunque destinata a perdere.

3 gennaio 2015. “Il Fatto” scopre che nel testo sulla frode fiscale uscito da Palazzo Chigi, nei giorni di Natale qualcuno ha infilato poche righe che consentono a Berlusconi di tornare a far politica. Tranquilli, assicura il Premier il 4 gennaio: quelle righe le toglieremo.

Stiamo vivendo un inizio d’anno carico di angosciosi problemi che dividono il Paese e ancor più lo faranno nei prossimi mesi. Occorre  riflettere sul finale della lettera di Matteo Renzi al Pd, quando spiega che non sarà possibile far meglio del 2014, un “anno straordinario”, in cui il Pd ha “vinto ovunque e sfondato il muro del 40”.

Può essere straordinario per un partito un anno tanto difficile per tanti cittadini?

Caro diario…mi chiedo infine perchè i nostri padri Costituenti, i Dossetti, i Calamandrei e i La Pira e i Togliatti, siano stati così sbadati e abbiano fatto tanti “passi falsi” che ora tocca a Renzi e alla Boschi rimediare riscrivendo tutta la seconda parte della Carta e chiudendo per sempre il Senato .

Durante il fascismo avevano rischiato la vita per una Costituzione nella quale infilare di soppiatto qualche “tarlo”?

Caro diario …io non ci credo. Non sono andate così le cose. No davvero.

Nata a Pisa nel 1937, sposata, ha tre figlie. Si è laureata in etruscologia a Firenze e ha vissuto per molti anni a New York. Ha cominciato la sua attività professionale nel 1969 al “Mondo” con Arrigo Benedetti.

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