Due giugno, Libertà e Giustizia festeggia a Modena per un’Italia “libera e onesta”

01 Giu 2014

Carmine Saviano

Reagire. E non darsi vinti. Perché difendere la Costituzione, tutelarne i principi e il patrimonio di valori, resta ancora lo spazio maggiore dove esercitare il proprio impegno civile. Nel giorno della Festa della Repubblica, Libertà e Giustizia organizza a Modena “Per un’Italia libera e onesta”.

logo_magliettaReagire. E non darsi vinti. Perché difendere la Costituzione, tutelarne i principi e il patrimonio di valori, resta ancora lo spazio maggiore dove esercitare il proprio impegno civile. Nel giorno della Festa della Repubblica, Libertà e Giustizia organizza a Modena “Per un’Italia libera e onesta”. Un incontro pensato come un lungo dialogo intorno alla Carta Fondamentale dello Stato: per valutare i tanti progetti di revisione e di riforma che, mese dopo mese, continuano ad essere proposti dalla politica. E per mettere dei punti fermi su ciò che non è possibile sacrificare in nome della governabilità.
Si parte dall’analisi. A settant’anni dalla fine del regime fascista, l’Italia di oggi sembra aver tradito il grande sogno democratico dei padri fondatori. Basta guardarsi intorno, informarsi, approfondire: un paese devastato da corruzione e diseguaglianze insopportabili, mentre prolifera “un meccanismo oligarchico che crea consenso e chiede fedeltà”. Meglio di altre, sono le parole di Gustavo Zagrebelsky, presidente dell’associazione, a delineare il senso della giornata: “Questo sistema è destinato presto a incepparsi verso una soluzione autoritaria oppure a risollevarsi con una ripresa democratica grazie alla reazione degli esclusi”.
Le adesioni alla giornata sono tante. Tra le altre, quella della Cgil. Che ha inviato a Libertà e Giustizia un documento sulle riforme costituzionali in cantiere nel Parlamento italiano. Riforme che “non devono portare in alcun modo allo snaturamento del sistema parlamentare”. Né implicitamente: “riducendo gli spazi di partecipazione e rappresentanza in favore della governabilità”. Né esplicitamente: “proponendo modifiche alla forma di governo che introducano premierati forti o qualsivoglia cambiamento che porti ad un sopravalore del governo sul parlamento, ridotto a ratificatore delle scelte governative, anziché luogo istituzionale in cui la pluralità della società trova democraticamente spazio e la Nazione la sua rappresentanza”.
E sul palco di Modena interverrà anche Sandra Bonsanti, presidente e anima di Libertà e Giustizia. Che più volte, in questi mesi, ha chiesto “conto” delle riforme in corso. Chiedendo a Matteo Renzi e al Partito Democratico precisione e chiarezza sul Patto del Nazareno. Perché “se ne sa troppo poco”. E perché il paletto “o passano le riforme o me ne vado” piantato dal premier è un’ipoteca sulle riforme difficilmente tollerabile.
Gli ospiti che hanno confermato la propria partecipazione sono tanti: oltre a Zagrebelsky e alla Bonsanti, saranno presenti Stefano Rodotà, Lorenza Carlassare, Marco Travaglio, Elisabetta Rubini, Carlo Smuraglia, Giancarlo Caselli, Alberto Vannucci, Paul Ginsborg, Gaetano Azzariti e Roberta De Monticelli. E l’attore Fabrizio Gifuni leggerà e reciterà brani ispirati a momenti del passato prossimo della storia italiana. L’appuntamento è per il 2 giugno, dalle 14 alle 17 e 30 in piazza Venti Settembre a Modena.

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