Il governo Monti durerà il tempo necessario per attuare le misure anti crisi e poi si tornerà subito al voto, ha detto, secondo quanto viene riferito, Silvio Berlusconi parlando ai senatori del Pdl riuniti a palazzo Madama. Il governo Monti rappresenta una “sospensione certamente negativa della democrazia”. Berlusconi attacca duramente il nuovo esecutivo: “La decisione finale ci è stata praticamente imposta, con i tempi voluti dal presidente della Repubblica”.
Stimiamo Monti, ma diremo no a qualsiasi manovra depressiva. Berlusconi svela che aveva proposto a Monti di fare il premier del centrodestra. L’ex presidente del Consiglio riferisce che tra le “offerte” fatte al presidente della Bocconi c’era anche quella di fare il ministro dell’Economia. “La patrimoniale fa calare il valore degli immobili del 15-20% come accaduto in Francia che l’ha fatta”, ribadisce la sua contrarietà all’ipotesi che il governo faccia la patrimoniale. E aggiunge : “Voteremo i provvedimenti decidendo volta per volta e spingeremo per fare quelli che avevamo noi in cantiere”. Poi con rammarico: “Dicevano che eravamo causa dei problemi in Borsa e adesso è come prima”.
“Dobbiamo restare uniti alla Lega. Vi chiedo di individuare alcuni senatori che facciano da “ufficiali di collegamento” con loro. È vero che decide il leader, ma è importante parlare e confrontarsi con i loro senatori”. Berlusconi ricorda che “quando la Lega va da sola, senza di noi, perde voti”. Se si andasse al voto oggi ci sarebbe “l’incognita del terzo polo, l’incognita di Casini. Ma non vi preoccupate: faremo ragionare il ragazzo al momento giusto, con le buone o le cattive…”.
“Non possiamo lasciare il Paese alla sinistra. E poi a chi? A Di Pietro, Vendola e Bersani. Gli italiani non sono così cretini da dare il voto a questi qua”.
Per Berlusconi comunque il programma non cambia, per lui occorre subito riformare l’ordinamento giudiziario. “Andiamo avanti con la riforma della giustizia e delle intercettazioni. Serve anche la riforma del fisco”, ha sostenuto l’ex premier.
Infine Berlusconi torna a lamentare le grandi difficoltà che da premier ha dovuto affrontare a causa della mancanza di poteri e del vigile controllo da parte del Colle. Secondo quanto viene riferito, Berlusconi ha ricordato che ogni volta che il premier, senza poteri e con la capacità solo di suggerire, proponeva una legge poi questa doveva passare al vaglio attento del Qurinale che, come una maestrina, segnava tutto con la matita rossa.
penso che alcuni anche con la matita blu!
Le perplessità su alcune scelte di Monti, come Passera, Severino e Catricalà, sono state adeguatamente sottolineate oggi dagli editorialisti del Fatto Quotidiano. Io aggiungo anche che scegliere un militare per il ministero della Difesa (è un discorso che va al di là della persona specifica) non mi sembra il massimo: come tecnico si sarebbe sempre potuto scegliere, per esempio, un esperto di relazioni internazionali. Ma poi mi viene in mente che prima c’era La Russa e mi vengono in mente tanti altri protagonisti del precedente esecutivo, a cominciare naturalmente da Berlusconi. Se poi leggo le odierne dichiarazioni di quest’ultimo e certi titoli di Giornale e Libero contro il nuovo governo mi rafforzo nella convinzione di appoggiare il tentativo di Monti. L’importante è che si vigili bene su alcuni punti, a cominciare dalla salvaguardia dell’indipendenza della magistratura e dall’integrità delle norme sulle intercettazioni. Sul piano economico, poi, non si può dare mano libera sulle pensioni senza introdurre la patrimoniale, solo perché disturba B. e una certa parte del suo elettorato. Questo è un bel banco di prova per le reali intenzioni di equità del governo Monti.