Ma il prossimo anno lo rifacciamo, vero?

05 Mag 2011

Massimo Marnetto

Dopo aver portato la Costituzione illustrata da magistrati a 800 studenti in 18 istituti di Roma, si è conclusa la prima edizione del progetto “La Repubblica siamo noi. La Costituzione nella vita e la vita nella Costituzione”. Il 3 maggio scorso, cerimonia di premiazione, con Luca Palamara, Sandra Bonsanti, l’assessore Paolo Stella.
Il 9 maggio l’ANM ricorda i magistrati uccisi dalle BR

Dopo aver portato la Costituzione illustrata da magistrati a 800 studenti in 18 incontri tenuti presso 5 istituti di Roma, si è conclusa la prima edizione del progetto “La Repubblica siamo noi. La Costituzione nella vita e la vita nella Costituzione”, voluto da Libertà e Giustizia e LiberaCittadinanza e realizzato da Maurizio Olivieri, Nicola Capozza, Oriana Alatri, Gabriella Magnano insieme  ai tanti insegnanti e genitori.
Nell’intervento del Presidente dell’ANM Luca Palamara ci ha colpito la compostezza con cui ha illustrato ai giovani l’ impegno della Magistratura “nel tenere la comunità al riparo dalla violenza”.  Poi, abbiamo avuto la soddisfazione di vederlo sorridere, quando gli abbiamo espresso il nostro “convinto sostegno a tutti i giudici esposti agli insulti, perché voi difendete le regole e le regole difendono i deboli”.
E’ stato bello anche l’intervento di Sandra Bonsanti e in alcuni passaggi toccante, come quando – parlando di scuola come luogo di uguaglianza – ha raccontato il suo improvviso allontanamento di bambina ebrea, avvenuto da un giorno all’altro.
“Ora tocca a voi – ha detto – portare la  Costituzione nella vostra  vita,  con la partecipazione, affinché nessuno possa riportarci al buio della violenza”.
Anche l’Assessore alla scuola della Provincia di Roma, Paola Stella, ha insistito sulla necessità di collegare democrazia e istruzione, “perché la Costituzione vive solo se c’è cultura diffusa per capirne la bellezza e  il valore”.
I ragazzi hanno allagato la sala con il loro entusiasmo.
I video che hanno realizzato coinvolgendo insegnanti e genitori,  sono stati tutti ad alto livello, tanto che la giuria ha dovuto faticare per decidere il vincitore.
Ha vinto un video sulla scuola come luogo di integrazione, con testimonianze anche di giovani “di seconda generazione” provenienti da famiglie di tutto il mondo, ma con l’accento romano tipico dei nostri ragazzi. Giovani che alla fine del video hanno declamato i “loro” articoli della Carta senza leggerli, a memoria. Come i testi delle canzoni che amano.
Il premio speciale “Libertà e Giustizia” – con la consegna della medaglia di bronzo conferita dal Presidente della Repubblica – è andato al corto dove si vedono tutti i ragazzi di una classe divertirsi a fare la “guerra dei cuscini” con piume che volano da tutte le parti, mentre scorre l’art. 11 della Costituzione, seguito alla fine dalla scritta “Questa è l’unica guerra che ci piace”.
All’uscita, nel chiasso festoso dei ragazzi, una studentessa mi taglia la strada, mi si piazza davanti  e mi intima con un sorriso:: “Ma il prossimo anno lo rifacciamo, vero?..”

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