LeG, la protesta sbarca a New York

14 Feb 2011

Tre giovani socie italiane di LeG, di stanza nella Grande Mela, animano la protesta a Times Square. Tanti i manifestanti, per chiedere le dimissioni di B., in difesa della dignità delle donne e dell’onore del nostro paese, come aveva chiesto Umberto Eco nel suo intervento al Palasharp

La sveglia l’ha data il grande evento del Palasharp il 5 febbraio scorso. E ieri, domenica 13 febbraio, in tutte le piazze italiane ed europee è dilagata la fiumana di donne e uomini che chiedevano le dimissioni di Berlusconi. Grazie alla tenacia e alla passione di tre giovani donne, socie di LeG, la protesta è sbarcata anche a New York.  A Times Square, Valeria Castelli, Manuela Travaglianti e Elena D’Amelio, hanno riunito soci e amici italiani residenti nella grande mela, per dire basta e denunciare le gravi responsabilità di Silvio Berlusconi. “Aspettavamo un centinaio di partecipanti e invece ne sono accorsi più del doppio. E la gente continua ad arrivare” dicono le organizzatrici, sopraffatte dalla quantità di gente che, incuriosita dal raduno, chiede informazioni e per la prima volta sente parlare degli scandali che stanno travolgendo l’Italia e le sue istituzioni. E anche la casualità ci mette lo zampino, per rendere ancora più plastica la protesta. I manifestanti sono sotto l’insegna del ristorante Ruby Tuesday, ma nelle foto si legge solo parola “Ruby” perché  Tuesday è oscurata.

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La galleria di foto
Le tre organizzatrici con l’appello di LeG

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