Vendola: “Ora tocca all’opposizione”

È l’uomo della “narrazione”, delle “fabbriche”, del “cantiere” programmatico, Nichi Vendola, il leader   di “Sinistra, ecologia e libertà” (Sel). Con queste metafore ed immagini, Vendola disegna scenari politici suggestivi, affascina l’interlocutore, conquista le piazze. È un grande affabulatore che realmente è un competitore forte e credibile per Berlusconi sul piano mediatico e popolare.
Nel messaggio inviato a “Libertà e Giustizia” per la manifestazione al Palasharp di Milano, Vendola dice che “c’è tutta un’Italia che non ne può più. La Nazione è tramortita, il paese è in ginocchio. Ciò che condannerà Berlusconi non sarà la triste e squallida vicenda di Ruby e delle altre ragazze ai festini; chi lo condannerà saranno i coetanei di Ruby, quei ragazzi e ragazze che oggi non hanno un futuro. Ecco, pensare che un’intera generazione per immaginare il proprio futuro debba prostituirsi: questo è il vero scandalo del berlusconismo!”.
Vendola è nato a Bari il 26 agosto 1958, è stato deputato ed è governatore della Puglia dal 2005.  Scrittore e anche poeta. Mi dice: “Abbiamo visto a Milano migliaia di persone che hanno un sentimento sparpagliato, a volte caotico, alla ricerca di un orizzonte e di una bussola, che dovrebbe essere il compito della politica e del centrosinistra in particolare. Per liberarci di Berlusconi dobbiamo capire bene cosa è il berlusconismo: in questi anni c’è stata una mutazione culturale, evidenziata con la marginalizzazione del valore sociale della scuola, della conoscenza e del sapere. La Tv commerciale ha sostituito gli apparati della formazione ed ha diffuso l’idea che non esiste la società ma il mercato, non siamo cittadini ma clienti, utenti, pubblico. Anche il centrosinistra è stato complice di questa regressione culturale”.
L’attacco alla democrazia, secondo Vendola, si manifesta nella critica alla Costituzione, agli articoli 1 e 3 (uguali di fronte alla legge) e poi 21 (sulla libertà di stampa): “Il bavaglio sulla bocca di Santoro è grave quanto il bavaglio all’operaio di Pomigliano o Mirafiori. Oggi la modifica dell’articolo 41 è il momento di massima aggressione della destra (e di subalternità della sinistra). Se cambi quell’articolo, che prevede la responsabilità sociale e ambientale dell’impresa, vuol dire che vuoi ‘costituzionalizzare’ il metodo Marchionne, cioè l’irresponsabilità dell’industria verso la società.
“Ecco perchè dico che le forze di opposizione devono ora costruire una storia, una ‘narrazione’, un cantiere programmatico che abbia la capacità di legare insieme diritti sociali e civili, diritti umani e ambiente. Voglio voltare davvero pagina. Non trovarmi con il berlusconismo senza Berlusconi. Vorrei vivere in un paese non berlusconiano, con Berlusconi che fa il nonno”.

Ma lei con la ‘narrazione’ e le ‘fabbriche’ può anche raccogliere tra gli elettori tanti consensi da portare alla vittoria il centrosinistra? D’altronde Giovanni Bachelet al  ‘Palasharp’ ci ha ricordato che “in democrazia non basta avere ragione, ma dobbiamo anche convincere il 51% ad essere d’accordo con noi”.
“Nel passato, candidati del centrosinistra, icone del moderatismo, hanno preso schiaffi e sono stati sconfitti (un esempio, Rutelli). Io ho vinto due volte in una regione che è sempre stata percepita come una fucina politica per l’Italia (ricordo Moro e, sull’altro versante, Tatarella), e, in tempi recenti, come la cassaforte elettorale del centrodestra (Fitto). Secondo i campioni della tattica e della realpolitik del Pd per vincere bisogna trasferire tanti frammenti di idee e proposte dell’avversario nel proprio campo; poi fare un discorso che non turbi il perbenismo piccoloborghese che si suppone essere la cifra dell’opposizione: quindi non si deve essere comunisti, nè credenti alla mia maniera, ma essere neosagrestani. Ma i ceti medi di oggi sono diversi da quelli di una volta: perdono la fiducia nel futuro, sono angosciati dalla precarizzazione del lavoro, un giovane su due nel mezzogiorno non ha prospettive di impiego. Noi dobbiamo interpretare questa paura. L’Italia è finita nel pantano non perché qualcuno si è presentato come estremista, ma perché la politica è diventata una melassa informe. Se Marchionne vuole stracciare 100 anni di storia industriale e sindacale, dobbiamo reagire e non tacere”.

Quindi, Vendola candidato alle primarie del Pd – se ci saranno davvero- per quali obiettivi di governo immagina di battersi?
” Non sto giocando una partita per la mia carriera….intendo invece combattere per destrutturare il centrosinistra com’è adesso, per poter aprire il ‘cantiere’ di un nuovo centrosinistra. Finora esso si è sempre presentato come un compromesso precario e forzoso tra cosiddetti radicali e i riformisti. Ma così non si è mai entrati nel merito vero dei problemi. Finora una parte del centrosinistra ha  pensato a come guadagnare la vittoria elettorale, certo importante, ma non ha lavorato per raggiungere il mutamento sociale e culturale. Per cui si può anche vincere alle elezioni, e insieme perdere la società. Al centrosinistra è accaduto più volte. Quindi le primarie per me sono il momento della discussione sulla coalizione e sul programma, compiuta….all’aria aperta. Discutere nel chiuso degli organi direttivi significa condannarsi ad un avvitamento continuo”.

Il segretario Pd Bersani, all’Assemblea nazionale, ha detto che siamo “in una emergenza democratica, economica, sociale, morale” e, per andare oltre Berlusconi, ha riproposto un’alleanza elettorale di “tutte le forze di opposizione responsabili” e poi un “governo costituente” per affrontare i problemi più urgenti e gravi. Le pare una via percorribile?
“Francamente spero che nessuno insista ancora sulla proposta del governo costituente, perché sarebbe un contributo alla campagna elettorale di Berlusconi. Si pensa ad un accordo con Fini e senza Di Pietro. E perché? Casini poi non andrebbe mai insieme a quello o a quell’altro. È il gioco dei veti e delle interdizioni. Una coalizione così non si può fare. Io non ho pregiudizi verso gruppi o persone, ma chiedo: posso fare un accordo con chi ha considerato giusta la riforma Gelmini? Che è il cuore del berlusconismo. Ma di cosa stiamo parlando? Fini cosa vuole fare? Lo ha detto chiaramente: rifondare il centrodestra; mentre io voglio rifondare il centrosinistra. Come possiamo stare insieme? A meno che non si dica: alle elezioni andremo con un accordo perché vogliamo liberarci di Berlusconi e subito dopo il voto, modificheremo la legge elettorale, faremo una legge sul conflitto di
interessi e poi torneremo di nuovo alle urne”.

Non è un obiettivo programmatico di poco conto fare un governo per cambiare la legge elettorale….
“Ma è credibile e serio chiedere ora il voto per indire altre elezioni dopo sei mesi? Tolta la possibile intesa sulle regole, non è pensabile, dopo, giocare la partita nel campo della destra; né posso pretendere che un uomo di rango come Fini venga a giocarla in compagnia del centrosinistra. È autolesionismo puro: ogni volta che si parla di alleanza da Vendola a Fini la pattuglia parlamentare di ‘Futuro e Libertà’ rischia di perdere pezzi… Mentre è tempo di aprire il ‘cantiere’ del centrosinistra senza vincoli: la questione morale, il modello sociale, la libertà delle donne, la questione dell’immigrazione. Discutiamo dell’Italia che vogliamo, c’è un’Italia migliore di quella volgare che abbiamo sulle spalle ancora adesso”.

Ma lei ritiene che siamo alla vigilia di elezioni generali?
“I fatti politici e giudiziari si sviluppano in modo imprevedibile. Gli ingredienti decisivi variano di momento in momento. Oggi è Berlusconi che appare il più preoccupato per il ricorso alle urne. Sta vivendo queste settimane barricato nel Palazzo, come un qualunque ‘rais’  nordafricano. È attaccato alla poltrona. D’altronde la crisi del centrodestra è irreversibile, strutturale, non si capisce come si potrà ricomporre un quadro di stabilità. Anche la credibilità di quella classe dirigente è crollata. Adesso conterà molto la capacità che avrà il centrosinistra di mettere in campo una ipotesi di alternativa possibile e realizzabile”.

Vendola ci ha così portato a sognare un’Italia davvero diversa e migliore, con una politica pulita e carica di progetti. La sua ‘narrazione’ è importante: finchè Berlusconi e il berlusconismo non saranno sconfitti, saremo immersi nell’incubo. Dimissioni del premier, anzitutto. Arrivederci a domenica 13 febbraio, in piazza con le donne.

58 commenti

  • Vicenzo allora non capisci neanche De Magistris o Pardi… Perchè parlano lo stesso linguaggio. Il non parlare di socialismo come risposta ai problemi di questo sitema; rinunciare all’ analisi, necessariamente complessa, della realtà, peggio sbagliare i congiuntivi, non fa di per se “buona politica”. Spero che gli amici dell’ IDV vogliano riflettere su questo.
    Ciao

  • x ACHILLE:
    se oggi Berlusconi è ancora al suo posto è senz’altro per l’autoreferenzialità dei Turigliato…
    Per non aver fatto subito una legge sul conflitto di interessi…
    Per la Bicamerale di D’Alema….
    Per il “NOI corriamo da soli” di Veltroni e del suo PD…
    Per UN PD nato senza mai riconoscersi nel movimento socialista europeo…
    (Rileggersi il documento costitutivo please!!!)
    Per un PD che non dice mai qualcosa di sinistra…
    Per un PD che un pò vuole le primarie ma quando i canditati scelti dall’ apparato perdono non le vuole più…
    Per un PD che “a Mirafiori avrei votato si”…
    Per un PD “tutti insieme appassionatamente anche con FINI”…

    Se vogliamo costruire una sinistra realmente riformista queste cose del PD sono IL VERO PROBLEMA.
    E senza una sinistra è possibile realmente pensare un pese diverso ?
    Amici del PD riflettete.

  • SINISTRA E LIBERTA’
    Vendola: voglio rifare il centrosinistra
    “Niente alleanze con Fini e Terzo Polo”
    Il governatore della Puglia espone il suo programma politico in un’intervista a “Libertà e Giustizia”. “AIcuni candidati, icone del moderatismo, hanno preso schiaffi e sono stati sconfitti”. Con i moderati possibili intese sulle regole, “ma non è pensabile, dopo, giocare la partita nel campo della destra”……………

    Sono della SEL e sono esterrefatto !
    Vendola parla come se non ci fosse nessuna Emergenza Democartica !
    Parla come se questo Governo non ci fosse più !
    Sono d’accordo con la Rosy Bindi che ha capito, secondo me, che è già un valore politico di per sè e un grande risultato politico, riuscire, tramite una ampia Alleanze di tutte le forze democratiche e costituzionali, a provocare le dimissioni di questo ‘Governo della Malavita’.
    Questo è il compito che oggi ci sta di fronte. Tutto il resto è Letteratura.
    Vendola avrebbe ragione se questo Governo fosse già caduto. E invece sta facendo un errore politico grande come una Casa !
    Secondo mke occorre :
    1. riuscire a far passare, anche in questa legislatura, una modifica a questa porcata di legge elettorale in senso possibilmente proporzionale
    2. elezioni di una Assemblea Costituente
    3. ripristinare lo Stato di Diritto
    4. A questo punto si può condividere il programma di Vendola
    5. Altri rifondino pure il CentroDestra. Noi rifonderemo il CentroSinistra.
    Ringraziamenti e cordiali saluti.
    Romolo Cappola
    rcappola@alice.it

  • RISPOSTA A VENDOLA

    Moltissime delle cose sostenute da Vendola sono condivisibili ,ma non tutte.

    “c’è tutta un’Italia che non ne può più. La Nazione è tramortita, il paese è in ginocchio. Ciò che condannerà Berlusconi non sarà la triste e squallida vicenda di Ruby e delle altre ragazze ai festini; chi lo condannerà saranno i coetanei di Ruby, quei ragazzi e ragazze che oggi non hanno un futuro. Ecco, pensare che un’intera generazione per immaginare il proprio futuro debba prostituirsi: questo è il vero scandalo del berlusconismo!”.
    SOTTOSCRIVO
    Per liberarci di Berlusconi dobbiamo capire bene cosa è il berlusconismo: in questi anni c’è stata una mutazione culturale, evidenziata con la marginalizzazione del valore sociale della scuola, della conoscenza e del sapere. La Tv commerciale ha sostituito gli apparati della formazione ed ha diffuso l’idea che non esiste la società ma il mercato, non siamo cittadini ma clienti, utenti, pubblico. Anche il centrosinistra è stato complice di questa regressione culturale”. SOTTOSCRIVO

    Da cattolico democratico non sottoscrivo la visione stantia dei rapporti sindacali basati sulla lotta di classe : ricordiamoci ( anche tu Vendola dato che ti definisci credente) che esiste anche un’altra visione dei rapporti sociali e sindacali basata sulla dottrina sociale della chiesa e sul raggiungimento del bene comune. Naturalmente questa visione dovrebbe essere sostenuta sia dai lavoratori e dai loro rappresentanti che dagli imprenditori. E’ venuto il momento di “fare sistema”.

    “Nel passato, candidati del centrosinistra, icone del moderatismo, hanno preso schiaffi e sono stati sconfitti (un esempio, Rutelli). Io ho vinto due volte in una regione che è sempre stata percepita come una fucina politica per l’Italia (ricordo Moro e, sull’altro versante, Tatarella), e, in tempi recenti, come la cassaforte elettorale del centrodestra (Fitto).
    NON SOTTOSCRIVO (le ragioni le riporto di seguito).
    Nel dicembre del 1993 la coalizione di centrosinistra lo propone come sindaco di Roma: Francesco Rutelli batte al ballottaggio Gianfranco Fini, leader del Movimento Sociale Italiano (poi Alleanza Nazionale) diventando, così, il primo Sindaco della capitale direttamente eletto dai cittadini. È riconfermato in questa carica anche nel 1997, battendo il candidato del Polo delle Libertà Pierluigi Borghini e conseguendo il numero più alto di consensi popolari – 985.361 voti – raccolto nelle diverse elezioni tenute a Roma dal 1993 ad oggi.
    Nel 2001 è proposto dalla coalizione di centro-sinistra, L’Ulivo, quale candidato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. La coalizione guidata da Francesco Rutelli – che si presenta senza Rifondazione Comunista, Lista Di Pietro, Democrazia Europea e Radicali – perde la competizione elettorale contro Silvio Berlusconi e la Casa delle Libertà, con una differenza di circa due punti percentuali nel voto maggioritario.
    • la Casa delle Libertà, guidata da Silvio Berlusconi, era costituita da Forza Italia, Alleanza Nazionale, Centro Cristiano Democratico-Cristiani Democratici Uniti, Lega Nord, Nuovo Partito Socialista Italiano;
    • l’Ulivo, guidato da Francesco Rutelli, era formato da Democratici di Sinistra, La Margherita, Federazione dei Verdi, Socialisti Democratici Italiani, Partito dei Comunisti Italiani.

    Questi furono i risultati :

    Gruppi elettorali voti % seggi
    Casa delle Libertà
    16.915.513 45,40 282
    L’Ulivo
    16.019.388 42,99 183
    Italia dei Valori
    1.487.287 3,99

    Qui vediamo la furbizia di Di Pietro e ,caro Vendola, meditiamo (anche per l’immediato futuro !).

    • Quota proporzionale
    .
    Accedono alla ripartizione dei seggi le liste che ottengono almeno il 4% dei voti.
    Liste elettorali voti % seggi
    Forza Italia
    10.923.431 29,43 62
    Democratici di Sinistra
    6.151.154 16,57 31
    La Margherita
    5.391.827 14,52 27

    Come vediamo ,mi sembra che tutti questi schiaffi e sconfitte ,anche considerando le forze in campo, il nostro Rutelli non li abbia presi. Non capisco perchè sia sempre così maltrattato sia dalla destra che dal centro-sinistra!
    Pesano ancora su di lui , forse, le parole , forse per una volta invidiose, di Romano Prodi(chi non sbaglia mai ?)che lo definì un “bello guaglione” ed il fatto che , dopo i suoi trascorsi radicali ed anticlericali , si sia riavvicinato alla fede ( e questo mi sembra davvero troppo ingiusto anche per un “bello guaglione”).

    Secondo i campioni della tattica e della realpolitik del Pd per vincere bisogna trasferire tanti frammenti di idee e proposte dell’avversario nel proprio campo; poi fare un discorso che non turbi il perbenismo piccoloborghese che si suppone essere la cifra dell’opposizione: quindi non si deve essere comunisti, nè credenti alla mia maniera, ma essere neosagrestani.
    NON SOTTOSCRIVO(le ragioni le riporto di seguito).

    Il PD, con buona pace di Vendola , non è più un partito comunista ,ma un partito plurale dove si spera che abbiano cittadinanza sia gli ideali socialdemocratici che quelli cattolico-democratici(anche se l’uscita di Rutelli non depone bene) e liberali.Non si tratta quindi di fare un discorso piccolo-borghese , quanto di dare adeguata rappresentanza a tutte le culture politiche di riferimento.Infine , mi auguro che i neosagrestani stiano tutti a destra, basta vedere un FORMIGONI o un LUPI che difendono l’indifendibile, ma proprio per questo,caro Vendola,c’è una sola maniera di essere credenti (anche se è meglio essere credenti alla sua o alla mia maniera, che non esserlo).
    “Francamente spero che nessuno insista ancora sulla proposta del governo costituente, perché sarebbe un contributo alla campagna elettorale di Berlusconi. Si pensa ad un accordo con Fini e senza Di Pietro. E perché? Casini poi non andrebbe mai insieme a quello o a quell’altro. È il gioco dei veti e delle interdizioni. Una coalizione così non si può fare.
    NON SOTTOSCRIVO(le ragioni le riporto di seguito).
    IN questo caso sono pienamente d’accordo con il segretario Bersani, che ,all’Assemblea nazionale, ha detto che siamo “in una emergenza democratica, economica, sociale, morale” e, per andare oltre Berlusconi, ha riproposto un’alleanza elettorale di “tutte le forze di opposizione responsabili” e poi un “governo costituente” per affrontare i problemi più urgenti e gravi.
    La mia idea per risolvere la crisi gravissima di sistema che stiamo attraversando è quella di un Governo di emergenza nazionale con dentro possibilmente tutti i segretari dei principali partiti presenti in Parlamento compreso il PDL,presieduto o da uno di loro con l’approvazione di tutti o meglio ancora da una personalità esterna che potrebbe essere ad esempio un DRAGHI od un MONTI,naturalmente dopo che Berlusconi si sia fatto da parte.

  • il problema dell’Italia è davvero il berlusconismo. d’altra parte se siamo caduti in basso è anche merito dei mass media,di ciò che propinano alla gente. l’80% di ciò che si vede in tv è altamente diseducativo e di una stupidità inaccettabile. quante persone soprattutto giovani ,comprendono o sanno che di essere manipolati? su questo argomento c’è molto da dire ma una cosa è certa :chi ha il potere mediatico è responsabile e fautore di tutta la decadenza culturale e morale avvenuta negli ultimi 25 anni.

  • Vendola ha ragione sulle cosidette “alleanze” e su una necessaria riflessione del centrosinistra e fa una proposta politica seria e comprensibile, inoltre ha il dono di saper comunicare con la testa e con la passione di un Politico vero.

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