Candidati sindaci del centrosinistra, sabato un incontro a cinque organizzato da Libertà e Giustizia

07 Gen 2011

Un sabato per cinque. Per le primarie del centrosinistra arriva il momento del confronto fra i candidati. Se ne è fatta promotrice “Libertà e giustizia”, che ha invitato i cinque (Oddati, Ranieri, Cozzolino, Mancuso e Sorbillo) a pubblico dibattito sabato 8 gennaio presso l’Istituto di studi filosofici. «Abbiamo avuto l’adesione di tutti, li ringraziamo», afferma il coordinatore del circolo napoletano Francesco Saverio Lauro. Un passaggio destinato a ravvivare il dibattito proprio mentre i dubbi sulle primarie si infittiscono a livello nazionale, anche nel Pd.

A Torino, dove si voterà a febbraio, Piero Fassino potrebbe avere anche quattro competitori di area Pd. A Bologna si rischia la ripetizione del successo meneghino di Giuliano Pisapia, con la candidata appoggiata dai vendoliani. E a Napoli, dietro le quinte, si teme che la competizione a cinque possa produrre un vincitore zoppo, con una maggioranza risicata dei voti. I candidati però tirano dritto. Un stop il 23 gennaio, data fissata per il voto, è generalmente considerato improponibile. Ma l’atmosfera è talmente fredda che uno dei cinque, Andrea Cozzolino, si lamenta esplicitamente: «Mancano meno diventi giorni alle primarie, mai partiti che le hanno indette si comportano come se non fossero affare loro. Non un calendario di iniziative, nessuna comunicazione alla città, sembra una questione privata tra candidati». E nel Pd cresce anche l’attesa per quello che potrà dire Pierluigi Bersani alla direzione nazionale del 13 gennaio. Per ora però le primarie vanno. «Metterle in discussione – dice Lauro – mi sembra addirittura una sciocchezza visto che lo statuto del Pd le prevede, e lo statuto in questo caso è un po’ l’equivalente della Costituzione. E poi noi restiamo favorevoli. In un momento non proprio di forma del centrosinistra, sono l’unico strumento in più di questa parte politica. Al limite, vi si potrebbe rinunciare se i vari candidatisi ritirassero. Ma è successo così l’anno scorso per la Regione, quando è rimasto in campo solo Enzo De Luca, e l’esito finale non è stato brillantissimo».

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