Primarie per il sindaco, la sfida di Milano

12 Nov 2010

Si vota dalle 8 alle 20 di domenica in 128 seggi che includono bar e parrucchieri. Sono quattro i candidati, Stefano Boeri, Valerio Onida, Giuliano Pisapia e Michele Sacerdoti; LeG li ha incontrati per capire la loro idea di città. Alle urne sono attesi 100 mila elettori, complessivamente la macchina delle primarie è costato 180 mila euro.

Dalle 8 alle 20 di domenica i milanesi di centrosinistra potranno scegliere il loro candidato sindaco, tra i quattro sfidanti in corsa : Stefano Boeri, Valerio Onida, Giuliano Pisapia e Michele Sacerdoti. Si vota in 128 seggi allestiti in città per le primarie. A differenza del passato, la macchina organizzativa ha drasticamente tagliato il numero di gazebo (dalla trentina del 2009 si è arrivati ad appena 9) per risparmiare lunghe attese al freddo agli elettori e ha aumentato invece le sedi al coperto, tra cui figurano anche bar, ristoranti, negozi e laboratori di parrucchieri.

Potranno votare tutti i cittadini residenti a Milano con almeno 16 anni di età e gli stranieri muniti di regolare permesso di soggiorno. Gli elettori dovranno presentarsi con un documento di identità e (per chi ce l’ha) la propria tessera elettorale solo nel proprio seggio di riferimento, corrispondente alla sezione elettorale del Comune. Sul sito primariemilano è consultabile la mappa dei 128 seggi con le sezioni collegate. “Abbiamo chiesto a tutti i presidenti di seggio – spiega il responsabile del comitato organizzatore Costanzo Ariazzi – l’assoluta rigidità nel rispetto delle procedure proposte. Vogliamo che le primarie vengano svolte nel pieno rispetto delle regole”. Anche se la partecipazione prevista è di circa centomila elettori, il comitato elettorale ha stampato 160 mila schede, per evitare la sorpresa del 2005 quando gli elettori furono costretti a votare sulle fotocopie. Complessivamente la macchina delle primarie è costata circa 180 mila euro, spesi in gran parte per la campagna di informazione.

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