Nella triste ricorrenza della funesta frana di Giampilieri, Messina si è mobilitata per ricordare le vittime del disastro geologico che affligge il nostro territorio e l’Italia tutta. La manifestazione si è mossa all’insegna del grido: No ponte. Il governo utilizzi i soldi del ponte per la messa in sicurezza del territorio. Basta agli sprechi e agli interessi sporchi e mafiosi.
Con più forza si sono fatte sentire le voci delle associazioni della Rete No Ponte .
Presenti numerose associazioni, delegazioni dei terremotati aquilani e comitati di cittadini di Giampilieri.
Libertà e Giustizia vi ha preso parte con la sezione Messinese. In tanti, soci e simpatizzanti, hanno sfilato e partecipato alla serata conclusiva, che si è svolta dinanzi al palazzo Municipale. Qui, a conclusione del percorso, il corteo si è fermato per sentire le testimonianze.
Durante il corteo, Libertà e Giustizia ha distribuito volantini e copie del documento dell’Appello Coi soldi del ponte fermiamo le frane che Libertà e Giustizia aveva lanciato il 10 maggio 2010, per sollecitare il governo a impiegare i soldi del Ponte per la messa in sicurezza del territorio, anticipando dunque l’invito rivolto in occasione di questa manifestazione messinese da tutte le organizzazioni No Ponte.
La manifestazione ha preso le mosse alle ore 17,00, preceduta da un camion che annunziava il programma e scandiva slogan e le sigle dei gruppi partecipanti. Partita da piazza Cairoli, cuore del centro cittadino, il corteo è passato per le vie principali del centro. La stima dei partecipanti è di oltre 7.000 persone – a dire dei partecipanti.
Le foto testimoniano alcuni momenti.
Nicki Vendola, da Roma dovein contemporanea si svolgeva il NoB day, ha detto di aver voluto essere con un piede a Roma e con l’altro a Messina, dove si sta celebrando il primo anniversario della strage della frana di Giampilieri, in una Sicilia dove non si mette in sicurezza il territorio, non si lotta per il riassetto idrogeologico, dove si progetta la più grande infrastruttura mafiosa del mondo, quella che deve connetterre la “Ndrangheta” a “Cosa Nostra”, il famoso ponte di Messina.
* Pina Furnari è responsabile del circolo LeG Messina
grazie cari amici di Messina. sono fiera dello stupendo striscione, partecipazione ecc. vi dico a presto perché non vedo l’ora di essere con voi, a parlare di democrazia, sicilia, legalità, libertà ecc. ecc. coraggio, ci aspettano tempi ancora più difficili, ma insieme ne verremo a capo, sandra