E’ intervenuto a nome di Libertà e Giustizia, per spiegare la campagna contro il Prcellum, “una legge iniqua e antidemocratica che toglie ai cittadini il diritto di scegliere”.
Dal palco del No B Day Paul Ginsborg ha illustrato il lavoro dell’associazione che con appelli e manifestazioni ha fin da subito segnalato l’urgenza di metter mano alla legge elettorale per cancellare quella scritta da Roberto Caledroli.
Introdotto come Mister Paul, sul palco dei Viola, lo storico gioca con le parole. “Sono inglese e dovrei essere di sangue freddo – dice – ma facendo il corteo mi sono comosso”. Legge dal palco gli slogan che lo hanno colpito: “Dalla cultura nasce la democrazia”, quanto è vero, commenta. Poi si rivolge al pubblico, gli 80 mila giovani che hanno affollato le strade di Roma, sabato pomeriggio.
“Siete il futuro della democrazia italiana. Sono qui – continua – in rappresentanza di Libertà e Giustizia, una piccola ma significativa organizzazione che lotta per la democrazia. Un’associazione che può contare su 41 circoli in tutta Italia e che ha lanciato una grande campagna per cambiare questa legge elettorale. Hanno aderito già in 150 mila con le loro firme raccolte attraverso il sito internet, la rete e le manifestazioni”. Paul Ginsborg si addentra nel tema. “LeG – racconta – ha collaboratori di spicco, cito solo Gustavo Zagrebelsky”. Parte un lungo applauso del pubblico. “Non dirò molto di questa legge elettorale – continua Ginsborg - hanno già spiegato tutto, dico solo che Roberto Calderoli, l’autore, l’ha definita una porcata. E, da inglese, dico che non è un’espressione rassicurante”. Tra le risate dei ragazzi che riempiono piazza San Giovanni, Ginsborg si fa serio e avanza la proposta, così come l’ha articolata Libertà e Giustizia. “Bisogna cambiare – dice – e il modo più semplice è quello indicato proprio da Zagrebelsky, basta una legge di un rigo che dica: è abrogato il Porcellum, è riportato in vigore il Mattarellum”. Certo, spiega Ginsborg, “il Mattarellum non è il sistema migliore, ma è sicuramente meglio della porcata”.
Nell’ultima manciata di secondi lo storico si apre ad una confessione personale: “All’inizio del 2009 sono diventato cittadino italiano – rivela, scatenando gli applausi – I miei amici mi hanno detto agghiacciati: ma chi te l’ha fatto fare? Il più cinico, mi ha dato una pacca sulla spalla: bene Paul, ora puoi dire come noi mi vergogno di essere italiano. Io però sono fierissimo di essere italiano e sono fiero di appartenere a questa parte democratica degli italiani che è qui con noi in questa piazza”.
Grazie prof Ginsborg di NON vergognarsi di essere italiano ( italiano non solo del popolo blu , ma anche mio , of course ! ).
Al prof . vorrei però chiedere come giudica la legge 2004 della Regione Toscana ( che più rossa non si può ! )—- ….si vota su liste bloccate , senza preferenze , è possibile , ma non obbligatore le primarie , e udire udire viene dato un premio di maggioranza dal 55 al 63%.
Sarà pure porcellum la legge 2005 di Calderoli ma che dire della legge regionale toscana sopra indicata ?
E’ almeno sorprendente lottare per avere le preferenze e poi…liste bloccate…., lottare contro il vergognoso premio di maggioranza e poi ottenerlo a Firenze (e bello corposo inoltre ! ).
Osservazione che non tocca chi ha sempre lottato contro la Calderoli , ma rammento che Fini ( oggi uomo stra-esaltato a sinistra ) e Casini hanno votato OK alla legge !
Non basta : mi chiedo dove stava la sinistra che dal 2005 ad oggi , quasi cinque anni , NON ha proposto nulla , uno straccio di nuova legge ma solo no e mille varianti : eppure per due anni dal 2006 hanno governato con Prodi
( 24000 voti di differenza e premio di maggioranza della legge Calderoli !!).
Grazie per l’attenzione Cordialità . RF
caro Paul, noi di LeG siamo fieri che tu sia con noi, nel nostro consiglio di presidenza. a batterti con noi sandra
Bisognava esserci a san giovanni per sentirsi elettrizzati dalla voce di questo nuovo cittadino italiano che ha scelto con fierezza la sofferenza della selvaggia italia berlusconizzata alle tranquille distesa del sussex o dell’essex; bisognava esserci per ascoltare nel suo perfetto italiano, cadenzato da gentleman inglese, il passaggio in cui, per lui, il sentir definire “porcata”, dal suo stesso autore, la legge elettorale attualmente vigente in italia, non fosse un’espressione per niente rassicurante e ciò, vi assicuro, con quell’ironia tipicamente inglese che coglie nel segno più di tante battutacce tipicamente italiote.
Bisognava esserci per ascoltare stefano rodotà parlare di regressione culturale, che costituisce ormai la cifra identitaria di questo nostro povero paese.
E che dire del mai vecchio raniero la valle, dalla bianca chioma fluente, quando ci esorta a fare quelle due uniche cose che ancora non sono vietate in italia e cioè, per il popolo, scendere in piazza, per i lavoratori, salire sui tetti per protestare tutta la rabbia contro questo governo di figuranti.
Che dire altresì di quella fiera donna che è la sorella di stefano cucchi, che si batte per riconoscere al fratello la dignità che ogni essere umano ha il diritto di vedersi riconosciuta, anche da morto, tramite giustizia.
E’ stato un momento molto toccante, un’accusa fortissima alle nostre istituzioni che hanno lasciato solo stefano cucchi e non hanno consentito alla famiglia di potergli essere vicino.
E che dire di quel cineasta che ha dovuto intitolare il suo film nell’italiano sgrammaticato “è stato morto un ragazzo” per non correre il rischio di esser denunciato dai poliziotti come è avvenuto per la fiera madre di aldrovandi?
Questo cineasta ci dice anche che forse questi agenti sono ancora in servizio attivo, nonostante la condanna inflitta dal tribunale di ferrara.
Momenti commoventi per chiunque era lì a piazza san giovanni.
E poi l’emozionante giovanni borsellino con il suo popolo delle agende rosse che ad ogni passaggio viene interrotto al grido di fuori la mafia dallo stato e che entra nei nostri cuori ogni volta che ascolti il suo accorato appello e che chiude il suo intervento con il triplice grido di borrelliana memoria………resistenza, resistenza, resistenza.
Nulla di tutto questo avreste avuto la possibilità di sentire, se vi foste limitati ad ascoltare le cronache dei telegiornali berlusconiani, convinti di ascoltare una verità condita di omissioni e di disinformazione.
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Sono fierissima di essere tra i firmatari di internet; ho diffuso tra tutti i nostri conoscenti l’iniziativa e non vediamo tutti l’ora che a questa iniziativa ne segue un’altra, e un’altra, e un’altra ancora, che porti l’Italia ad abrogare questa legge vergognosa e indegna di un Paese che possa dirsi civile.