Partito democratico, il convegno di LeG a Roma

16 Giu 2006

ROMA, 14 GIU – ”Coinvolgere i cittadini”, ma se non prima almeno in contemporanea ”convincere i partiti”, vale a dire ”tutti i Ds e i Dl”, periferie incluse dove ancora ”non tutti sono d’accordo”. E’ questa la strada da seguire secondo Dario Franceschini, che definisce ”utile” la proposta del premier di dar vita a un direttivo ad hoc, per costruire il nuovo Partito democratico senza incorrere nelle false partenze del passato, anche perche’ – sottolinea il capogruppo dell’Ulivo alla Camera – ”i Ds e i Dl possono conoscere un processo di espansione solo se si mettono insieme”. Parole dette nel corso di un convegno organizzato da ‘Giustizia e Liberta” dove gli interventi di Franco Bassanini (Ds), Pietro Scoppola e Giorgio Gitti (Associazione cittadini per l’Ulivo) invitavano a fare qualche passo piu’ in la’, pensando gia’ alle forme attraverso cui dare vita, materialmente, al partito democratico. Comitato promotore, assemblea costituente, modalita’ di votazione: questi ed altri i punti all’ordine della discussione prima che arrivasse i capigruppo dell’Ulivo di Camera e Senato. Si’, perche’ sia Franceschini sia Anna Finocchiaro hanno ribadito a gran voce la necessita’ di guardare il contenuto prima della forma per evitare di bruciare il progetto, come accadde poco tempo per la ‘Fed’, ricorda l’esponente della Margherita, che sembrava una ‘cosa solenne e che poi si risolse nel niente”. Ma ”questa volta per fortuna – ragiona Franceschini – siamo partiti prima dalla politica e non dalla politologia”.

Passo avanti, comunque, gia’ ne sono stati fatti e la costituzione dei gruppi unici al Senato e alla Camera sono li’ a dimostrarlo, spiega il capogruppo dell’Ulivo a Montecitorio. Ma, avverte Franceschini, bisogna andare avanti con i piedi di piombo perche’ davanti c’e’ ”un terreno minato”. Parole che spiega non debbono essere fraintese e interpretate come ”una volonta’ di frenare”, ma tutto il ”contrario”. Fatto sta che e’ come se davanti ci fosse ”una strada a curve”. E dunque occorre ”andare alla massima velocita’, ma senza andare a sbattere”. ”Dobbiamo far maturare il processo nel Paese”, perche’ ”non possiamo illuderci – dice – le insidie della frammentazione sono li’, sia a sinistra sia al centro”. (ANSA). 14-GIU-06
ULIVO: FINOCCHIARO, PER PRIMA COSA PROFILO IDENTITARIO PD COLLANTE ANTIBERLUSCONISMO RENDE NON BASTA, SERVE BEN ALTRO (ANSA) – ROMA, 14 giu – Per prima cosa costruire ”il profilo identitario”, perche’ ”il Partito democratico e’ necessario al Paese” e ”non voglio che duri poco”. E’ questo uno dei passaggi del capogruppo dell’Ulivo a Palazzo Madama Anna Finocchiaro sul nuovo soggetto politico, nel corso del suo intervento al convegno ‘Partito Democratico: dalle parole ai fatti’, organizzato dall’associazione Liberta’ e Giustizia. Non ha dubbi il presidente dei senatori dell’Ulivo: ”Sono contraria – dice – all’idea del partito parlamentare. Non mi convince e non mi convincera’ mai”.

Su tutto, secondo Finocchiaro, e’ necessario ”definire l’identita’ del Partito Democratico”, per mettere a punto ”l’agenda dell’oggi, ma soprattutto quella del domani dato che quella attuale e’ inadeguata per la modernizzazione del Paese”. Il Partito democratico e’ dunque ”il futuro, e’ l’innovazione”, sottolinea la senatrice Ds che non nasconde il fatto che si tratti di un percorso faticoso e doloroso”. Dalla bioetica alla politica estera, infatti, ”trovare un punto di definizione comune – spiega – e’ molto difficile”, ma d’altro canto nonostante il pluralismo sia ”bello, se governiamo il Paese dobbiamo avere le idee abbastanza chiare”. Confronto, ascolto, verifica sono le parole chiave attraverso le quali procedere che ”valgono almeno quanto” le preoccupazioni per il ”modello organizzativo”. L’obiettivo per Anna Finocchiaro e’ infatti costruire ”una cosa che duri nel tempo” e ”il grande collante dell’antiberlusconismo, anche inteso non contro Berlusconi ma contro il berlusconismo, non basta e rende effimero” il progetto. ”Vogliamo ben altro – insiste l’esponente della Quercia – per fare questo dobbiamo lavorare impegnandoci su noi stessi e tra noi”. Il Partito Democratico ”e’ necessario al Paese – conclude Finocchiaro – perche’ la frammentazione e’ un virus non solo per il governo, ma anche per la competitivita’ e l’ affidabilita’ del Paese”. Con a disposizione ”cinque anni di tempo”, Finocchiaro e’ convinta comunque che il Partito Democratico ”potra’ nascere”.(ANSA).

KUP/IAT 14-GIU-06 20:15
FINOCCHIARO, LA LETTERA? BENE MA NON BASTA OCCORRE DEFINIRE PROFILO IDENTITARIO, VOGLIO UNA COSA SOLIDA (ANSA) – ROMA, 14 giu – ”Bene la lettera, e bene tutto quello che serve a creare le condizioni per il Partito Democratico, ma se non riusciamo a definirne il profilo identitario il Partito Democratico rischia di essere una cosa effimera”. Cosi’ il capogruppo dell’Ulivo al Senato, Anna Finocchiaro, commenta la lettera ricevuta dal presidente del Consiglio. ”Voglio una cosa solida, che duri – prosegue Finocchiaro – perche’ il Partito Democratico serve al Paese prima che al centrosinistra”. (ANSA). KUP/FCC 14-GIU-06 19:48 NNN
ROMA, 14 giu – ”Mentre una alleanza di governo puo’ vivere e fare bene sulla base di un programma di legislatura, per fare un partito serve anche costruire un terreno di valori condiviso”. Il presidente dell’Ulivo alla Camera Dario Franceschini invita i soggetti del futuro partito democratico, Ds e Dl, a ”cominciare ad ascoltarsi” sui temi etici. ”Tutti quelli che credono nel disegno di un partito nuovo – afferma Franceschini – credo debbano fare uno sforzo per cominciare ad ascoltarsi, a parlarsi e cercare di costruire delle posizioni comuni anche sui temi su cui sappiamo ci sono delle distanze a cominciare dai temi piu’ legati all’etica, sapendo che comunque esiste la via della liberta’ di coscienza sui temi che interrogano cosi’ direttamente la coscienza di ogni parlamentare”. Ma, spiega il coordinatore dell’Ulivo a Montecitorio, ”mi pare che una cosa e’ la liberta’ di coscienza alla fine di un percorso in cui si e’ cercato di costruire una posizione comune e comunque ci si e’ ascoltati.

Altra cosa e’ partire ognuno seduto sulla propria posizione e non cercando neanche il dialogo”. (ANSA).

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