I ragazzi di Locri

18 Mag 2006

In Calabria a Locri si è creato un movimento di giovani che combattono la criminalità, hanno creato questo slogan molto forte: “E adesso ammazzateci tutti” a significare la convinzione della loro battaglia per combattere questo “cancro” che affligge il sud del Paese.
Cosa fare? Secondo me sarebbe una buona cosa pubblicare qualche volta sulla pagina iniziale del sito le iniziative e le manifestazioni di questi ragazzi, che hanno davvero bisogno di sentire l’appoggio della società civile.
Nessuno meglio di Libertà e Giustizia può prendersi a cuore questo importante tema, la lotta per la legalità è sempre stata al centro dell’associazione, non perdiamo questa occasione perché è importante, in fondo aver lottato in questi anni contro le leggi “ad personam” del centrodestra ha significato tanto per noi e allora a maggior ragione secondo me ha senso appoggiare questi ragazzi e sentire la loro battaglia anche nostra.
Vi allego qui sotto un articolo apparso oggi sul sito AGE che racconta di minacce e intimidazioni ad alcuni componenti del gruppo di Locri.
MINACCE A PADRE AUTORE STRISCIONE RAGAZZI LOCRI, AL VIA LE INDAGINIPolistena (RC) – Proseguono le indagini dei carabinieri per individuare gli autori delle minacce nei confronti di Giovanni Pecora, padre dell’autore dello striscione dei ragazzi di Locri “E adesso….ammazzateci tutti”, realizzato in occasione dell’omicidio del vicepresidente del consiglio regionale, Francesco Fortugno.Pecora è anche candidato alle elezioni provinciali di Reggio Calabria nella lista della Margherita e portavoce del Centro Studi Regionale “Lazzati”.Sul muro dell’ospedale di Polistena ieri è comparsa la scritta “Morirai Giovanni Pecora porco”.I carabinieri hanno sentito alcune persone che risiedono nella zona nel tentativo di individuare gli autori della scritta.

“Questo vile atto intimidatorio – ha detto il fondatore del centro studi “Lazzati”, Romano De Grazia – è l’evidente dimostrazione di pericolose contiguità tra la mafia e la politica e non deve essere motivo di scoramento ma semmai un riconoscimento oggettivo del quotidiano impegno profuso da Pecora in umile concretezza operativa nella lotta per educare i giovani alla legalità e per essere un baluardo vero e credibile contro l’assalto che la ‘ndrangheta sta ormai in tutta evidenza portando alle Istituzioni democratiche”.”Le denunce coraggiose di Pecora – ha aggiunto De Grazia – contro certe mafiosità di comportamenti in politica, con particolare riferimento al nostro Disegno di Legge che presto speriamo di veder diventare legge dello Stato, l’impegno credibile nel dichiarato desiderio di dimostrare che la politica può essere uno dei più alti esercizi della Carità, l’essere punto di riferimento discreto e paterno per i ragazzi che a Locri hanno guidato la ribellione dei giovani contro la mafia dopo l’omicidio Fortugno, vedendo i tuoi stessi figli tra gli altri ragazzi che sfidarono la mafia con l’ormai celebre striscione “E adesso ammazzateci tutti”, sono credenziali formidabili del fatto che il tuo impegno in politica, così come la candidatura che hai accettato alla carica di consigliere provinciale di Reggio Calabria, possono e devono essere considerati segno di speranza per tutti i calabresi onesti”.

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