Berlusconi, diario del delirio

29 Mar 2006

Redazione

Parte dall’annuncio che il 7 aprile “in una città del sud, probabilmente Napoli”, chiuderà la campagna elettorale con gli altri leader della Cdl. Poi Silvio Berlusconi, reduce dalla puntata di Ballarò che ha raggiunto la cifra record di 5 milioni e 599mila spettatori col 19.42% di share e che ha visto il premier scontrarsi con Emma Bonino e Fausto Bertinotti, Berlusconi ora sceglie il palco del congresso del Ppe, a Roma, per lanciare nuove accuse e scagliarsi contro gli avversari politici. Ecco i temi affrontati.La Cina e i bambini bolliti Liquida l’inciampo diplomatico: “Ma quale protesta ufficiale…..è stato solo un funzionario”. E spiega: “In mezzo a una conversazione di due ore, in cui si alternano cose serie ad altre ironiche, ho fatto una battuta, una ironia discutibile, non ho saputo trattenermi, ma ho citato un fatto vero, certificato da documenti”. Poi svela le fonti: “Ma per voi la storia non conta niente? Non è possibile che non si parli di fatti veri, allora non dovremmo parlare dei gulag russi per non far irritare il governo russo, o dei lager nazisti pur di evitare le critiche dei tedeschi. Il libro nero sul comunismo, nella sua ultima edizione è stato espunto da tutti quei fatti su cui non vi è assoluta certezza e la questione dei bimbi cinesi è rimasta nella sua interezza”. In precedenza, Berlusconi aveva ironizzato sulla sua “capacità” di colpire un paese tanto grande come la Cina: “Però, che forza questo Berlusconi – ha detto -, così piccolo capace di attaccare un paese di 1,3 miliardi di persone, è proprio uno forte”.I comunisti italiani e Yalta“Fu Stalin, alla luce degli accordi di Yalta, a impedire al Partito Comunista Italiano di prendere il potere con le armi”.

ProdiIl leader dell’Unione sospetta che il premier soffra di instabilità mentale e Berlusconi replica: “Leggo che Prodi utilizza la stessa tecnica in voga nei paesi comunisti dove gli oppositori politici erano bollati come pazzi e venivano rinchiusi nelle case di cura”La stampa nemica“Il 90% dei giornali e dei giornalisti italiani stanno a sinistra: vi faccio vedere come il Corriere della Sera e la gazzetta ufficiale del Pci, l’Unità, oggi abbiano lo stesso titolo”. Il presidente del Consiglio mostra ai delegati del congresso del Ppe le prime pagine dei due quotidiani che parlano dello scontro tra lui e la Cina per le frasi sui bambini bolliti. “E’ un fatto incredibile – dice – ma riusciremo a battere questa barriera dei giornali e delle televisioni e riusciremo a vincere”. Al termine del suo intervento, ai giornalisti che gli chiedevano se, almeno oggi, avesse comprato una copia dell’Unità, Berlusconi replica ironico: “No, me l’hanno regalata, non finanzio questi signori”. “Questo è il più grande giornale italiano, vende oltre 650 mila copie ed è di proprietà di banche e di gruppi industriali che evidentemente hanno la loro convenienza a fare accordi con la sinistra”, dice mostrando il Corriere della Sera. “Del resto è essa stessa, la sinistra, un intreccio di politica e affari, con le loro giunte locali, la lega delle cooperative che possiede il 7% del pil. Si tratta di un conflitto di interessi inaccettabile che noi non abbiamo avuto il tempo di attaccare”.Costretto ad andare a Ballarò per stare in tv“Sappiate che quello che dicono i giornali, cioé che Berlusconi sta sempre in tv, è falso.

Non mi permettono di andarci se non unicamente negli scontri diretti con Romano Prodi. E’ da 15 giorni che non vado in tv e, pur di essere presente, sono costretto ad andare a Ballarò, una vera ‘fossa dei leoni’, una trasmissione faziosa, con un conduttore faziosissimo”. Entra nel merito: “Sono riuscito a dire ieri sera solo il 5% delle cose che avrei voluto dire sul mio programma, ma credo che gli italiani abbiano comunque capito e di essere andato bene e di aver vinto il confronto”.Europa, opposizioni favorite“In un momento di grande stagnazione economica le opposizioni sono molto favorite: è una regola che esiste in Europa, ma che noi in Italia il 9 aprile smentiremo. A questa regola ha fatto eccezione il solo Tony Blair, ma lui oltre al grande carisma può contare sul fatto di non avere l’euro ma la sterlina. L’euro è la moneta in cui tutti ci riconosciamo e che sarà per sempre la nostra moneta. Ma da noi in Italia il cambio con la lira stabilito da Prodi ci ha fortemente penalizzato, danneggiando i nostri conti pubblici”.

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