Newsletter del 27 ottobre 2024
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niente conferenza stampa per celebrare i due anni di governo, martedì 22 ottobre: l'incontro con i giornalisti è saltato all'ultimo, subito dopo la mancata convalida dell'espulsione in Albania di dodici immigrati salvati in mare dalle navi italiane. La presidente del Consiglio ha affidato invece alle slide, 59 per l'esattezza, la comunicazione dei contenuti della Legge di Bilancio approvata dal Consiglio dei Ministri. L'elenco dei mancati faccia a faccia tra Giorgia Meloni e giornalisti è lungo.
«Moderata all'estero, di destra in casa» ha titolo il New York Times, mentre tre giorni fa Le Monde si chiedeva, in un articolo del corrispondente da Roma, Allan Kaval, come Meloni sia «passata dal post-fascismo dei margini a un ruolo di primo piano in appena due anni». E il 21 ottobre il Post faceva notare come «Giorgia Meloni pensa da tempo che si debba aggirare il diritto europeo». Il riferimento è all'affaire albanese, grave non solo perché lede i diritti dei migranti ma anche per l'aperta sfida al diritto del mare, al diritto europeo, ai diritti umanitari. A questo si aggiunge il voto col quale la maggioranza in Parlamento ha reso la maternità surrogata un "reato universale", mettendo a segno un risultato concreto su una battaglia che finora era solo ideologica, anche negli Stati Uniti, dove il 5 novembre si vota e i sondaggi non escludono una vittoria di Donald Trump.
Sono tanti i segnali, tanti i «superamenti dei limiti», come scrivono Michele Migone e Alessandra Algostino in due articoli che riportiamo qui sotto.
Di democrazia vulnerabile e progetto autoritario nelle riforme della destra ha parlato Daniela Padoan in occasione della presentazione del volume di "Left" Contro il premierato, in difesa della democrazia.
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