Newsletter del 1 dicembre 2024
Gentile {name},
siamo di fronte a un'offensiva concentrica che mostra la determinazione a farci arretrare sul piano delle conquiste civili e della cultura democratica e di pace che abbiamo guadagnato in decenni di lotte. Un’offensiva sul piano della Costituzione e del bilanciamento dei poteri, come quotidianamente affermiamo, ma anche su quello della tutela dell’ambiente, dei territori e della salute, con il progetto di imporre un nuovo estrattivismo e un ritorno al nucleare civile, malgrado due referendum abbiamo affermato la volontà popolare. Un’offensiva sul piano del ripudio della guerra, con un’enorme spesa militare sempre crescente, con consenso pressoché unanime. Un’offensiva sul piano del riconoscimento della centralità dei diritti umani e delle istituzioni sovranazionali nate per tutelarli, a cominciare dall'Onu, dalla Corte penale internazionale, e anche dalle Conferenze delle Nazioni Unite sui Cambiamenti climatici, come dimostra la Cop 29 che si è appena conclusa a Baku con un accordo al ribasso sia sui finanziamenti – ben lontani dalle necessità dei Paesi in via di sviluppo per raggiungere gli obiettivi necessari a mitigare il cambiamento climatico – sia sull’uscita dalle fonti fossili.
L'attacco arriva, implacabile e reiterato, anche sul diritto di sciopero, garantito dalla Costituzione, nel giorno in cui Cgil e Uil hanno portato in piazza 500mila lavoratrici e lavoratori in 43 città italiane. L'accusa ai sindacati è di scioperare in misura spropositata e a corrente alternata, solo in presenza di governi di destra. Non solo i numeri smentiscono la teoria ma il conflitto pacifico, che è garanzia di democrazia, è sempre più compresso e sanzionato, in un Paese sempre più segnato dalle disuguaglianze, tanto da spingere il segretario Landini a parlare della necessità di «una rivolta delle coscienze», «una rivolta sociale per cambiare l’Italia».
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