Newsletter del 17 novembre 2024
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Non solo i giudici, che questa settimana si sono espressi sulla riforma sull'Autonomia differenziata e sulle espulsioni indiscriminate, ma anche e soprattutto il Presidente della Repubblica.
Con il solito stile laconico ma efficace, Sergio Mattarella è intervenuto sull'ingerenza di Elon Musk con il suo attacco ai magistrati italiani che non hanno convalidato il fermo e l'espulsione degli immigrati provenienti dall'Egitto e dal Bangladesh: «L'Italia sa badare a sé stessa», ha detto. Solo dopo il suo intervento, da Palazzo Chigi è partita una telefonata all'amico supermiliardario, che dopo aver sostenuto senza limiti la candidatura di Donald Trump nel prossimo governo del Tycoon sarà il Capo del Dipartimento per l'efficienza del governo.
L'altra lezione, l'ha tenuta venerdì scorso davanti all'assemblea dell'Osservatorio Permanente Giovani-Editori, parlando tuttavia al Paese. Alla domanda di uno dei ragazzi presenti («Il presidente della Repubblica è un arbitro super partes, come ha fatto ad accantonare le sue idee politiche? Si è mai sentito a disagio o le è capitato di avere difficoltà nel prendere una decisione che contrastasse le sue idee personali?») Mattarella ha dato una lunga risposta sul punto di equilibrio di un ruolo che deve muoversi all'interno non delle proprie convinzioni politiche che «non possono essere parametro delle decisioni da assumere». E poi: «Più volte ho promulgato leggi che non condivido, che ritenevo sbagliate e inopportune, ma erano state votate dal Parlamento e io ho il dovere di promulgare a meno che non siano evidenti incostituzionalità. In quel caso ho il dovere di non promulgare, ma devono essere evidenti, un solo dubbio non mi autorizza a non promulgare». Qui sotto trovi il video dell'intero intervento. Un ripasso buono per tutti.
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