Newsletter del 16 maggio 2025 a cura di Lorella Beretta
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a girare per l'Italia, nei territori, tra le persone, si scopre che l'attenzione verso i cinque referendum dell'8 e 9 giugno c'è, è viva, è vera. Il lavoro è continuo e capillare, e ragazzi e ragazze sono molto più coinvolti di quanto non si possa pensare. D’altra parte, i quesiti su cui siamo chiamati al voto li riguardano da vicino: la precarietà e l'insicurezza del lavoro, la cittadinanza in un Paese oggettivamente multietnico e insensatamente chiuso al riconoscimento della cittadinanza a uomini e donne diversi in nulla da ogni italiano di nascita.
Continuano invece il silenzio della maggior parte dei media e l’ostruzionismo della maggior parte delle istituzioni. Il silenzio selettivo di opinionisti e politici mina gli equilibri democratici, non diversamente da un dibattito pubblico che produce diffidenza e contrapposizioni frontali. Un clima antidemocratico, esacerbato dal consiglio elargito dalla seconda autorità dello Stato di disertare le urne.
Per questo la partecipazione è importante. Per i diritti del lavoro e della cittadinanza. Per la tenuta della democrazia diretta, di cui l’istituto referendario è il più importante baluardo. Per la coesione di un paese che sta per essere investito da tre riforme che mirano a rovesciare la nostra Costituzione.
Vi ricordiamo, a questo proposito, che Libertà e Giustizia è impegnata nella costruzione dell’Osservatorio Autoritarismo. Potete trovare sul nostro sito notizie e, se volete, indicazioni su come sostenerci. |