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Libertà e Giustizia

Newsletter del 18 ottobre 2025

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Abbiamo di fronte giorni difficili, in cui lo spazio pubblico – nel quale oggi siamo impegnati a contrastare politiche di guerra che mirano a un’economia del riarmo e riforme tese a indebolire i poteri di bilanciamento costituzionale – è sempre più segnato da provvedimenti che delimitano la libertà di manifestazione, insegnamento ed espressione; e da attacchi polemici per distorcere le opinioni, cambiare i fatti, trasformare il confronto in scontro, seminare odio, mettere a tacere il dissenso.

La nostra battaglia dovrà essere culturale, sapendo che abbiamo bisogno di nuove capacità di parlare alle persone. Tenendo come un chiodo nella mente il progressivo abbandono delle urne e il dato reso noto dall'Agenzia UE per i Diritti Fondamentali: i crimini d'odio denunciati in Europa sono aumentati quasi del 20% negli ultimi cinque anni, riflettendo una tendenza globale più ampia documentata dall'Alto Commissariato ONU per i Diritti Umani. È un attacco ai singoli, ai gruppi e alle organizzazioni, alla coesione sociale, alla democrazia. A livello globale.

Sostenere la libertà di parola, di opinione e di critica non è mai stato così urgente. Lo testimonia la gravissima intimidazione diretta contro una tra le voci più limpide di questo paese. Libertà e Giustizia è vicina a Sigfrido Ranucci, alla figlia, alla famiglia e a tutti i suoi colleghi di Report.

Ranucci, il giornalismo considerato fastidioso retaggio della democrazia
di DANILO DE BIASIO. Prima gli sberleffi, poi le querele, infine le bombe. Perché l’attentato a Sigfrido Ranucci è un attentato contro la democrazia.
 
A lezione da Trump
di ELISABETTA RUBINI. La costruzione del linguaggio della destra italiana, e mondiale, avviene sistematicamente su assunti fantasiosi, esagerati, irreali e surreali. Attraverso la semplificazione logica e lessicale, passano discredito e odio verso nemici costruiti ad arte per rendere più strette le maglie del…
 
C’è un giudice a Trapani: l’alba del diritto nella notte della politica
di ANDREA PAPPALARDO. A inizio settembre la nave Mediterranea era stata posta sotto fermo amministrativo dal ministero dell’Interno per aver disobbedito agli ordini del ministero stesso, facendo sbarcare le persone soccorse in mare a Trapani, anziché a Genova. Il tribunale di Trapani ha…
 
La Costituzione dei poveri

Un dialogo felice sulla Costituzione tra Gustavo Zagrebelsky e don Virginio Colmegna. Due figure che hanno attraversato la seconda metà del secolo scorso e i primi venti di questo difficile inizio di millennio rifuggendo dalle scorciatoie delle ideologie e perseguendo la mitezza dello sguardo, pur restando granitiche nelle loro convinzioni.

Il discorso che affrontano si articola sui grandi temi della giustizia, della salute, della scuola, del carcere, della migrazione e della pace, partendo sempre dalla povertà, dagli ultimi, che interrogano, con le loro esistenze individuali, ogni idea di giustizia e ogni possibilità di cultura che voglia dirsi costituzionale o evangelica.

Guarda il video qui sotto.

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