L’etica in Italia, 150 anni dopo l’unificazione

Che cosa vale moralmente l’Italia? A 150 anni dall’unificazione LeG Messina ne discute con Fulvio Tessitore, accademico dei Lincei. Un incontro alla libreria Circolo Pickwick che voleva essere un contributo di riflessione alle celebrazioni di questi giorni. Ne hanno discusso con Tessitore Girolamo Cotroneo, professore di Storia della Filosofia all’Università di Messina e Federico Martino, docente facoltà di Giurisprudenza Università di Messina. La moderazione è affidata a Aldo Liparoti, di LeG Messina. Pienone di pubblico e, prima della conferenza di LeG, incontro con gli studenti del liceo scientifico Seguenza. Qui si può seguire il video; qui si possono guardare le foto dell’incontro.

3 commenti

  • Carneade, chi era costui? Diceva Don Abbondio nei Promessi Sposi.
    Etica, chi è costei? Diremmo oggi in Italia, dopo aver aperto il vocabolario alla lettera “E” ed averlo immediatamente riposto nello scaffale con lo sguardo smarrito e sgomento.
    Il presidente della Corte dei Conti sostiene che la corruzione è un tumore maligno contro il quale non ci sono anticorpi nella pubblica amministrazione; se non c’è senso etico nell’agire, non bastano mai i giudici, i carabinieri o le altre forze dell’ordine a combattere il male della corruzione.
    Queste sono affermazioni che costituiscono la pietra tombale sulle speranze che un autorevole persona che ha ricoperto un ruolo di primo piano nella lotta contro il malaffare insidiato all’interno della p.a. sembra invece voler affossare e suonano come una campana a morto per chi ancora crede nei valori morali e nell’etica come giusto comportamento.
    Don Ciotti sostiene che se oggi viene chiesto alla Chiesa di essere meno prudente nella denuncia delle ingiustizie e del disfacimento etico, questo significa che stiamo attraversando un momento di regressione culturale molto profondo.
    La corruzione è il vero volto della mafia in Italia, dice ancora Don Ciotti, ed è una vergogna,aggiunge, che l’Italia non abbia inserito nel codice penale i contenuti del trattato di Strasburgo del 1999 contro la corruzione; in Italia, conclude Don Ciotti, si perdono 60 miliardi di euro per la corruzione; i soldi ci sono, ma bisogna prenderli ai corrotti.
    Queste parole sono molto dure ma veritiere e costituiscono un monito per coloro che hanno il potere ma anche il dovere di aiutare il nostro paese ad uscire da una condizione di minorità morale in cui sembra essere ricaduto dopo la stagione di Tangentopoli degli primi anni ’90.
    Non tutti in Italia combattono contro la corruzione, e questo è un dato incontrovertibile, se, nella classifica del barometro di corruzione globale, stilato da Transparency International nel dicembre dello scorso anno in Italia la percentuale di coloro che sono stati concussi o che hanno pagato tangenti si attesta sul 3,8% e ciò significa che oltre un milione di persone sarebbe coinvolto in fatti corruttivi.
    Per alcuni è sufficiente sventolare un vessillo meramente nominalistico, al quale, peraltro non fanno seguire azioni concrete o almeno comunicare un’immagine che possa dare una sensazione che si lotti contro il fenomeno corruttivo che mina le basi non solo della nostra democrazia ma anche della libera attività economica.
    Che fine ha fatto il disegno di legge sull’inasprimento della lotta alla corruzione?Ah dimenticavo, fra poco saremo salvi e non avremo più bisogno di una nuova legge sulla corruzione! E’ in arrivo la riforma epocale della giustizia che in un battibaleno farà sparire tutti i processi (o forse solo i quattro processi in cui b. è imputato?).

  • Le Monde:Italia malata di berlusconi

    a crisi gravissima che attraversa la democrazia italia è dovuta agli attentati profondi che Berlusconi ha inflitto alla struttura nazionale ,alle istituzioni repubblicane e alla società italiana tutta.Da berlusconi e il suo impero mediatico l’immagine della donna ha subito depravazioni senza limite.Senza dubbio le donne italiane non sono così sceme da prendere come esempio la prostituta di cui berlusconi usa ed abusa prima di gettarla via..Per capire la gravità della situazione basti pensare che anche se berlusconi fosse destituito dall’azione congiunta di un’opposizione di centro sinistra ancora incerta e divisa,dell’opinione pubblica o di ciò che resta della magistratura lo sarebbe non politicamente ma per un processo semi privato.Le istituzioni democratiche hanno raggiunto un tale grado di disgregazione e di corruzione che ormai non funzionano più.La democrazia populista,delegittimata e illegale sta diventando la tomba della vita pubblica italiana.Quando una democrazia si esaurisce,quando lo spirito repubblicano s’indebolisce,il potere democratico diventa preda di coloro che voglionoimpadronirsi del Paese che è pronto a cadere nelle loro mani..Si vede in quale contesto berlusconi e i suoi agenti patogeni,associati ai cortigiani che lo difendono come padrone ,hanno costituito un sistema monopolistico:l’accaparramento di un solo uomo della scena politica e mediatica.Le leggi costituzionali sono state quasi tutte distrutte,il potere criminale ha messo i suoi mezzi economici per farlo.La Costituzione italiana è alterata al punto da trasformare l’Italia in una democrazia dispotica sprovvista di legittimità e legalità.In più c’è la minaccia permanente della Lega di spezzare l’unità culturale e territoriale del Paese.La disoccupazione si aggrava,il sistema universitario e scolastico è distrutto,i territori sono massacrati,la ricchezza artistica lasciata all’abbandono.L’Italia è isolata in Europa e nel mondo.In questo terribile contesto il governo utilizza tutti i suoi mezzi per sottrarre il suo capo alla giustizia.Ormai anche dopo berlusconi il tessuto istituzionale del Paese,il suo spirito civico,la sua cultura dovranno essere lentamente ricostruiti in nome della libertà e della dignità,valori che non possono essere mercanteggiati.Bisogna che dappertutto in Europa si prenda coscienza dello stato deplorevole in cui si trova l’Italia

    http://www.lemonde.fr/idees/article/2011/03/01/l-italie-est-malade-de-silvio-berlusconi_1486407_3232.html

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