Libertà e Giustizia aderisce all’appello promosso da Move-on Italia per restituire la Rai ai cittadini. La mobilitazione corre anche su Facebook; molte le adesioni, da Libera di Don Ciotti ad Articolo 21, al Popolo Viola, da Valigia Blu a Bobi boicotta il Biscione, da Loris Mazzetti a Dario Fo e Franca Rame, da Giuseppe Giulietti ad Antonio Di Pietro, da Angelo Bonelli a Vincenzo Vita, da Rossana Casale a Giulietto Chiesa e tanti altri. Presto Vincenzo Vita presenterà un’interrogazione Parlamentare chiesta dal MoveOn al Senato sul Contratto di Servizio Rai e contemporaneamente la presenterà anche Antonio Di Pietro alla Camera. Oltre all’appello che potete leggere di seguito, c’è anche una lettera collettiva al ministro Romani.
La Rai ai cittadini
La RAI è il Servizio Pubblico Radiotelevisivo italiano
Ma chi controlla che rispetti il suo operato e gli obblighi assunti nei confronti dei telespettatori?
Noi crediamo che questa funzione debba essere svolta anche da noi cittadini.
Siamo in una fase di attesa e di definizione di quelle che saranno le nuove regole che disciplineranno il servizio pubblico radiotelevisivo per il prossimo triennio, e che dovranno essere stabilite tramite
il contratto di servizio RAI, scaduto il 31.12.2009, e che non è stato ancora firmato dal Ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani e dalla RAI.
Per questo ti chiediamo di partecipare attivamente firmando la lettera e le richieste che la società civile – attraverso MoveOn italiano, organizzazioni, associazioni e singoli cittadini – indirizza al Ministro Romani.
Diversi parlamentari hanno già manifestato l’intenzione di proporre alla Camera e al Senato un’interrogazione parlamentare che recepisce le nostre richieste, per dare maggiore voce a questa iniziativa.
NOI COME ABBONATI ABBIAMO IL DIRITTO DI ESIGERE UN MAGGIOR COINVOLGIMENTO NELLE SCELTE DI QUALITA’ E DI CONTROLLO DEL SERVIZIO PUBBLICO OFFERTO DALLA RAI.
La lettera
LA RAI AI CITTADINI
On. Paolo Romani
Ministro dello Sviluppo Economico
SEDE
Onorevole Ministro,
l’informazione, la cultura e l’educazione costituiscono i beni comuni più preziosi e, ad un tempo, diritti fondamentali di ogni cittadino di un Paese democratico.
L’accesso a tali beni e l’effettiva disponibilità di questi diritti, nella società del XXI secolo dipendono in larga misura dal buon funzionamento del servizio pubblico radiotelevisivo.
Recenti fatti di cronaca hanno, tuttavia, sfortunatamente evidenziato come, in Italia, il servizio pubblico affidato alla RAI, Radiotelevisione italiana, non sia stato all’altezza degli obiettivi ai quali è deputato; tale circostanza ha trovato conferma, nei giorni scorsi, in una serie di mozioni presentate dai Parlamentari facenti capo, trasversalmente, alla maggioranza ed all’opposizione.
Riteniamo, pertanto indubitabile che la RAI si è reiteratamente resa inadempiente agli obblighi su di essa gravanti in forza della disciplina vigente e del contratto di servizio pubblico.
I meccanismi di controllo attualmente esistenti, d’altro canto, sono risultati inadeguati.
Il contratto di servizio pubblico volto a disciplinare il rapporto tra lo Stato e la Rai ed ad individuare gli obblighi della Rai nei confronti dei cittadini abbonati, come Le è noto, è scaduto lo scorso 31 dicembre 2009.
La firma del nuovo contratto è adempimento che compete al Suo Ministero ed al quale, pertanto, nei prossimi mesi sarà chiamato a provvedere.
In tale contesto, con la presente, siamo a chiederLe di prevedere espressamente nel nuovo Contratto di servizio pubblico che la RAI, nell’adempiere all’obbligo di implementazione di adeguati sistemi di controllo della qualità del servizio pubblico – obbligazione alla quale nell’ultimo quadriennio ha omesso di provvedere così come di recente accertato dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni – attribuisca direttamente ai propri abbonati, attraverso il ricorso ad adeguati strumenti telematici, il diritto di valutare la qualità dei propri contenuti e programmi.
Nello stesso contratto andrà, inoltre, previsto che in caso di mancato raggiungimento di livelli di qualità del servizio prestabiliti e misurati attraverso il citato meccanismo del “qualitel degli abbonati”, nonché al verificarsi di ogni altro inadempimento della RAI rispetto alle obbligazioni da essa assunte con il Contratto di servizio pubblico o, comunque, su di essa gravanti ex lege, una percentuale di abbonati superiore al 15%, possa esigere dalla RAI, l’esatto adempimento delle proprie obbligazioni, previo, ove necessario, ricorso alla competente Autorità giudiziaria e/o Amministrativa.
Tale richiesta potrà essere firmata ed inoltrata alla Rai attraverso un’apposita piattaforma telematica, con procedura che identifichi gli abbonati firmatari attraverso il solo codice di abbonamento.
A seguito del riconoscimento da parte di Rai del proprio inadempimento e/o dell’accertamento di tale inadempimento dinanzi alla competente Autorità giudiziaria o amministrativa, ciascun abbonato avrà diritto di esigere da Rai il risarcimento del danno arrecatole attraverso, ove occorra, la promozione di un’azione di classe.
Convinti che Lei vorrà convenire con i firmatari della presente circa l’opportunità e l’esigenza di restituire ai cittadini abbonati il diritto di esigere dalla concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo il puntuale adempimento delle obbligazioni su di questa gravanti, a tutela del proprio diritto all’informazione, all’accesso alla cultura ed all’educazione, si confida nell’accoglimento delle istanze sopra formulate.