Ormai è deciso: la manifestazione anti-bavaglio, contro il ddl sulle intercettazioni, sta prendendo forma e si terrà giovedì 1 luglio a piazza Navona, a Roma, dalle 17 fin verso le 22, organizzata dalla Fnsi e con l’adesione e la partecipazione di numerose associazioni che difendono la Costituzione, la libertà di stampa e la sicurezza (tra cui la Cgil, l’Arci, il Popolo viola, la nostra Libertà e Giustizia, Articolo 21, Lettera 22, il Sindacato nazionale scrittori, e tanti altri). Anche l’Anm, l’associazione dei magistrati, aderisce, ha comunicato il presidente Fnsi, Roberto Natale, alla riunione di coordinamento che si è tenuta ieri pomeriggio nella sede del sindacato dei giornalisti.
Nella Capitale ci sarà la “manifestazione-madre”, tuttavia la mobilitazione sarà diffusa “in tutte le città d’Italia, in cui ci saranno energie, fantasia e forze” per raccogliere in piazza i cittadini, dice Natale, contro i “tagli ed i bavagli” voluti dalla maggioranza. “Non sarà la manifestazione di una categoria, di una corporazione o di una casta, a difesa di un privilegio” spiega Natale. “Vogliamo far capire che la legge bavaglio è un problema che riguarda tutta la società italiana”. L’intervento del governo vuole censurare il diritto di cronaca, ed inoltre punire la cultura italiana con la restrizione dei fondi per musica, cinema, teatro e danza, e poi colpire la magistratura, indebolire e ostacolare le indagini su molti reati (come anche i rappresentanti delle forze dell’ordine hanno denunciato nei giorni scorsi), e insabbiare le inchieste che toccano politici o colletti bianchi.
Le crepe nella maggioranza e quindi la possibilità che alla Camera siano approvate alcune modifiche al ddl prima delle vacanze estive, non fanno abbassare la guardia alla Fnsi, che anzi intende rafforzare le iniziative di mobilitazione, non escludendo neppure, tra settembre e ottobre, un’altra manifestazione, eventualmente quando il pessimo progetto-bavaglio tornerà al Senato per l’approvazione definitiva (…a meno che il governo non sia costretto ad abbandonarlo su un binario morto!). Comunque, per ora bisogna vigilare e mobilitarsi, senza riserve mentali.
Nella riunione si è detto che sarebbe utile e significativo che la manifestazione del 1 luglio avesse un contenuto di aperta e conclamata difesa della Carta costituzionale, sottoposta ad una continua e inaudita denigrazione e delegittimazione da parte governativa: gli organizzatori della Fnsi consigliano quindi di presentarsi in piazza Navona con una copia della Costituzione in mano. Come fosse un piccolo scudo per difendere le nostre libertà.
sono molto contenta di vedere maggiore “trasversalità” possibile alla costruzione “percebile/visibile” della protesta , come è appunto la costituzione un unico corpo tutto intero nelle sue dinamiche e relazioni…continuate/continuiamo così.
solo quando emergerà una trasversalità capace di essere massa critica di sue identità,valori e progetti, contro l’altra che ha intessuto il sistema paese in cui ci ritroviamo, allora saremo fuori dall’incubo del passato e del presente.
Mi auguro che siano in tantissimi a scendere in piazza in quanto i diritti non si ereditano e quindi non debbono essere dati come scontati, bisogna invece conquistarli ma, soprattutto difenderli, visto che una volta persi si fa un’immensa fatica a riconquistarli
E molti di quelli che abbiamo li abbiamo ricevuti a seguito di una guerra civile
Una copia della Costituzione tra le mani, ma nessuna bandiera di partito, sindacato, gruppo.
C’è bisogno di riconoscersi in una sola cosa/una sola casa, quella della legge fondativa della nostra democrazia.
Riconoscersi nella costituzione è anche recuperare una memoria, sapere da dove veniamo. Se ci riusciremo, forse ce la faremo a venirne fuori, da questo pantano.
Silvana